Oliver Stone mette in scena la storia tratta dal romanzo best seller “Savages” di Don Winslow.
Si tratta di un thriller adrenalinico in perfetto stile noir che mescola vicende di droga, sesso e corruzione. La voce narrante di questo flashback, ambientato nel sud della California (Laguna Beach), è Ophelia, una sexy, bionda protagonista di un triangolo amoroso tra Ben e Chon, due trafficanti della miglior marijuana di tutta la costa occidentale degli Stati Uniti. Quando la ragazza viene rapita da un gruppo di pericolosi trafficanti della malavita messicana, i due giovani si trovano a dover pagare un riscatto pari all’intera somma guadagnata in tutti gli anni di “sporco” lavoro, ma con l’aiuto di Dennis, un John Travolta in ottima forma nei panni di un agente corrotto, riusciranno a dare vita ad un piano per vendicarsi.
Il famoso regista, tre volte premio Oscar (per “Platoon”1987, “Nato il quatto luglio” 1990 e “Fuga di mezzanotte” come miglior sceneggiatura), per questo ultimo lavoro ha formato un eccellente cast composto da volti noti, quali Benicio Del Toro e Salma Hayek che rivestono il ruolo di nemici agguerriti contro i due giovani attori, Aaron Joanson e Taylor Kitsch che paradossalmente hanno un’immagine di maggior rilievo rispetto a John Travolta, capace come sempre di regalare interpretazioni degne di nota. Infine, la provocante Blake Lively (conosciuta principalmente per la serie televisiva “Gossip Girl”) tiene con il fiato sospeso ricordando già dall’introduzione del film che avere il privilegio di poter narrare questa storia non significa essere riuscita a sopravvivere.
Di questo cast, vi proponiamo un focus su Salma Hayek.
Probabilmente era dai tempi di “Frida” (storia della pittrice messicana Frida Kahlo) che Salma Hayek non si cimentava in un personaggio tosto come quello di Elena in “Le belve”. L’attrice di origine messicana stava incominciando a considerare la recitazione come un hobby e non più come un lavoro, rinunciando alla tenacia dei primi anni di carriera e scegliendo di recitare solo se le avessero proposto buoni film. Così è successo, proprio nel momento più inaspettato: Oliver Stone le ha offerto la parte di Elena, il capo spietato di un cartello di trafficanti della Mexican Baja. Sembrerebbe addirittura che il famoso regista abbia scritto la parte apposta per lei, scegliendo di mettere una donna al comando, quando generalmente sono gli uomini i veri protagonisti nel mondo della criminalità.
La Hayek si è fatta strada con molta tenacia. Minuta di statura, con un corpicino da cui esplode un forte temperamento che le ha permesso di prendere parte a film di grande pregio: come “Desperado” (1995), in cui è diretta da Robert Rodriguez, “Dal tramonto all’alba”, in cui recita in un cast importante formato da George Clooney, Quentin Tarantino e Juliette Lewis, sempre diretta dallo stesso regista. Nel 2002 è produttrice e protagonista di “Frida”, il film che le regala una candidatura all’Oscar come miglior attrice protagonista. Sarà ancora diretta da Robert Rodriguez in “C’era una volta in Messico”, accanto a Johnny Depp e Antonio Banderas, diventando a tutti gli effetti la sua musa.
In quest’ultimo film ritrova il collega Benicio Del Toro, che recitava insieme a lei in “Traffic”, un film di Soderbergh incentrato sulla diffusione e il traffico di droga tra gli Stati Uniti e il Messico (situazione simile al film di Stone). Un film particolarmente caro all’attrice, in quanto tratta un problema a lei molto caro: quello del narcotraffico in Messico, ha più volte sottolineato Salma, è purtroppo all’ordine del giorno e il modo in cui Stone è riuscito a portarlo sul grande schermo è stato assolutamente reale e privo di pregiudizi.
Ora non ci resta che attendere di vederla nel terzo film insieme ad Adam Sandler, che sarà il seguito di “Un weekend da bamboccioni”. Sembra chiaro che, contrariamente a quanto sostenuto da alcuni suoi detrattori, la carriera della Hayek non sia per alcun motivo al capolinea…
(di Hilary Haaron Tiscione)