L’ispirazione
Viene dal Surrealismo la prima ispirazione di questa collezione, dal gioco “Cadavere Squisito”, ideato da alcuni dei massimi esponenti della corrente: i giocatori compongono testi aggiungendo uno per uno una frase, senza però poter vedere ciò che hanno scritto gli altri prima, creando infine un testo unico scritto a più mani.
MM6 omaggia il Surrealismo e gioca a “Cadavere Squisito” con i capi, combinandoli in uno stesso look in modi non convenzionali, sovrapponendo textures, tessuti e silhouettes diverse in un insieme in cui nulla è quello che sembra. Unica regola (anch’essa fatta per essere infranta) è quella del Group of Three: unire e separare i capi dandogli diverse funzioni rispetto a quelle originarie. Così tre capi diversi vengono fusi in uno solo, che conserva l’anima di tutti e tre ma si presenta come un garment nuovo, originale e unico.
La collezione
Difficile definire dove finisce un capo e dove inizia un altro, tra guanti lunghi fino all’avambraccio che si nascondono tra le maniche di top attillati, boxer che fuoriescono in vita che sono in realtà un tutt’uno con i pantaloni, e cappucci che sono in realtà sciarpe.
Sulla passerella c’è tutto, abiti sartoriali classici con un lato edgy dato dalle maniche in pelle lucida, maglioni over a taglio vivo con il logo numerico di Margiela stampato, completi giacca e pantalone total denim, cappotti tagliati in due che creano un completo a due pezzi, giacche classiche sovrapposte a giubbotti di pelle e viceversa. Il tutto è completato con stivali al ginocchio e scarponi con una rifinitura argentata sulla punta che dona un dettaglio di luce in più e borse in pelle di diverse taglie.
Il risultato finale potrebbe essere caotico ed è invece estremamente indossabile, in pieno stile Margiela, che ancora una volta incoraggia a guardare al di là della singola funzione di un capo e a sperimentare con textures e silhouettes.