Durante la quarta giornata della settimana della moda milanese, Bottega Veneta ricrea una passerella tra presente e futuro, tra l’onirico e il leggendario, e lo fa con il suo direttore creativo Matthieu Blazy.
“Mi piaceva l’idea della parata in Italia: una processione, uno strano carnevale, una folla di persone provenienti da ogni luogo e da ogni dove, eppure, in qualche modo, tutte trovano il loro posto e vanno nella stessa direzione.” afferma il designer.
Così Matthieu Blazy ci ricorda uno dei più grandi poteri della moda: quello di poter essere chi vogliamo, quando lo vogliamo, e con la possibilità di cambiare “personaggio” in ogni momento a seconda della nostra volontà.
L’arte in passerella
La location accoglie i due corridori di Ercolano che emanano un forte richiamo alle origini, all’antichità, ma anche al movimento. Un flusso di abiti che portano con sé l’heritage di Bottega Veneta verso un futuro che traccia nuove direzioni per la maison. Le celebri Clori e Flora, protagoniste della primavera di Botticelli, vengono reinventate e vestite di abiti in seta con dettagli ricamati minuziosamente a mano.
L’arte regna, e con essa la storia antica. Blazy ci porta in un viaggio temporale senza limiti di creatività. Tuniche che seguono gonne a effetto panier, cascate di piume e squame che accompagnano abiti con dettagli tridimensionali.
L’italianità della maison
Un’atmosfera idilliaca, dove nessun capo è legato al precedente. Non sappiamo chi incroceremo dietro l’angolo. Un uomo d’affari vestito con capi over dal taglio definito, una donna che oltre al carattere lascia trasparire qualcosa in più.
Quello che sicuramente traspare è il forte tributo all’artigianalità italiana. Il vetro di Murano che va a comporre le maniglie della celebre bag Sardine. Abiti e lavorazioni in pelle che prendono parte a un ironico teatrino dove delle scarpe in pelle appaiono come calzettoni in lana.
Immaginando un luogo dove tutti sono alla pari, Blazy gioca con volumi, epoche e colori creando così un fantastico in e out di capi senza tempo.