“Everything Everywhere All At Once” fa – quasi – all in
Su undici candidature, “Everything Everywhere All At Once” si porta a casa sette statuette; il film dei Daniels (Daniel Kwan e Daniel Scheinert) era, infatti, già tra i favoriti, dopo i due Golden Globe vinti, dunque non stupisce il grande successo agli Academy Awards. La pellicola vince nelle categorie Miglior film, a Daniel Kwan, Daniel Scheinert e Jonathan Wang, Miglior regista e Miglior sceneggiatura originale ai Daniels, Miglior attrice a Michelle Yeoh, Miglior attore non protagonista a Ke Huy Quan, Miglior attrice non protagonista a Jamie Lee Curtis e Miglior montaggio a Paul Rogers.
La serata: le risate, i brividi
La 95ªedizione degli Academy Awards è condotta da Jimmy Kimmel, alla terza partecipazione come host della serata (lo aveva già fatto nel 2017 e nel 2018); e le sue battute mordaci non sono mancate, in particolare riferendosi agli eventi dell’anno prima, lo schiaffo di Will Smith a Chris Rock. “Credo che la decisione di mettere un tappeto champagne piuttosto che uno rosso dimostri quanto siamo fiduciosi che non verrà versato sangue” ha detto, per poi aggiungere “In caso di violenza fate come l’anno scorso: non fate assolutamente nulla”.
E le emozioni non sono mancate con le esibizioni delle due dive della musica, che, però, sono tornate a casa senza premio: Lady Gaga e Rihanna. La prima ha cantato “Hold my hand” da “Top Gun: Maverick” in un look semplice, senza trucco, con maglietta nera e jeans strappati. Rihanna, invece, reduce dallo spettacolo dell’half time show dell’ultimo SuperBowl dove ha infiammato il pubblico e ha anche mostrato al mondo di aspettare il secondo figlio, si è esibita in “Lift Me Up” da “Black Panther: Wakanda Forever”.
Brendan Fraser e gli altri vincitori
Dopo la grande vittoria di “Everything Everywhere All At Once”, sembrano siano poche le statuette rimanenti. Tra le più speciali, quella a Brendan Fraser come Migliore attore protagonista per “The Whale”; un premio che sa di rinascita, come in fatti dichiara sul palco: “come una spedizione sul fondo dell’oceano, risalire in superficie non è facile”.
Il tedesco “Niente di nuovo sul fronte occidentale” (terzo adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Erich Maria Remarque) è il Miglior film internazionale, oltre a conquistare altre tre statuette, come Miglior fotografia, Miglior scenografia e Migliore colonna sonora a Volker Bertelmann.
La Migliore sceneggiatura non originale va a Sarah Polley per “Women Talking – Il diritto di scegliere”, adattamento cinematografico del romanzo “Donne che parlano” di Miriam Toews, liberamente tratto dai fatti avvenuti nella colonia Manitoba (Bolivia) nel 2011. “Pinocchio di Guillermo del Toro” è il Miglior film d’animazione, dopo aver vinto anche il Golden Globe e il Premio BAFTA nella stessa categoria.
Ruth E. Carter per “Black Panther: Wakanda Forever” vince l’Oscar per i Migliori costumi; mentre “Avatar – La via dell’acqua” e “Top Gun: Maverick”, campioni di incassi al botteghino, vengono rispettivamente premiati come Migliori effetti speciali e Miglior sonoro. Migliore canzone originale è Naatu Naatu del film “RRR”. Una menzione al film “Pupille” dell’italiana Alice Rohrwacher, che, però, non vince nella categoria Miglior cortometraggio (l’Oscar va a “An Irish Goodbye”).