Trama
Il film si basa sulla vita di Orlando, accordatore di pianoforti, tormentato da dolori alla schiena. Un giorno incontra Olga, fisioterapista appassionata di canto che gli chiede di vedere una sua foto da giovane per poter risolvere la sua contrattura “emotiva”. L’insolita richiesta spingerà Olando a mettersi in viaggio e a rivivere, quasi come se fosse uno spettatore, tutti gli eventi della vita che lo hanno reso l’uomo “solitario e contratto” che è oggi.
Il regista e il messaggio che vuole lanciare
“Questo è il mio film più autobiografico, anche se è quello che contiene meno elementi autobiografici diretti rispetto agli altri che ho realizzato. La sceneggiatura è stata scritta con Valter Lupo durante il lockdown, dopo aver attraversato una spontanea autoanalisi della vita vissuta fino ad allora in un modo che lo ha cambiato”, queste le parole di Papaleo.
Il regista ha immaginato infatti la storia di un uomo che non è accordato con il suo contesto, come si è sentito proprio lui nel momento della scrittura del testo. A metterlo in soccorso arriva infatti il suo “Io giovane” che lo mette in discussione.
Questo diventa quindi un messaggio per “soccorrere” chiunque guardi il film, aiutando a rileggersi con tenerezza e comprensione e, soprattutto, a recuperare una parte del sentimento giovanile e poetico che è andato smarrito in molti di noi. “In fondo l’uomo che vorrei essere è quello che nella sequenza finale cammina con un braccio rotto, ma in equilibrio col suo passato, che riesce a sorridere e ha compreso la necessità di perdonare e l’inutilità del rancore”.