Protagonista di “High Desert”
Disponibile da mercoledì 17 maggio con i primi tre episodi, approda su Apple TV+ una nuova dark comedy dal titolo “High Desert” e con protagonista Patricia Arquette. La serie segue le vicende di Peggy, una tossicodipendente che, dopo la morte della madre, decide di iniziare da capo con la propria vita, ripulirsi e diventare una investigatrice privata. Accanto all’attrice, Matt Dillon, che in questa strana commedia interpreta Denny, l’ex di Peggy. Il nome della serie è ispirato al luogo dove questa è ambientata: una piccola città nel deserto nella Yucca Valley, in California.
Patricia Arquette: regista esordiente e attivista da sempre
Si hanno poche informazioni, invece, sul nuovo film che sarà diretto dall’attrice, al suo esordio alla regia di un lungometraggio; le riprese sono iniziate la scorsa estate. Il titolo è “Gonzo Girl” e si basa sull’omonimo romanzo di Cheryl Della Pietra; la sceneggiatura è stata curata da Rebecca Thomas e Jessica Caldwell.
La pellicola è ambientata in una casa editrice; Alley Russo, interpretata dalla modella Camila Morrone (apparsa di recente nella serie Amazon Prime “Daisy Jones and The Six”, un altro prodotto ispirato a un romanzo), è stata assunta come assistente del grande giornalista Walker Reade (Willem Dafoe); quest’ultimo sta scrivendo un libro, la cui uscita è molto attesa, ma dato l’abuso di droghe lungo tutta la sua vita, non ne è in grado. La ragazza, rendendosi conto del problema, decide di completare il lavoro del suo capo, dando un senso ai suoi vaneggiamenti. Nel cast, la stessa Patricia Arquette, che, oltre a dirigere il film, è all’interno del cast nel ruolo dell’agente di Reade.
Da sempre in prima linea per i diritti delle donne (nel 2017 ha partecipato alla marcia su Washington contro l’allora presidente degli Stati Uniti Donald Trump), tra le battaglie per cui l’attrice si sta battendo c’è la parità salariale; un primo gesto risale al 2015, durante il discorso successivo alla sua premiazione con l’Oscar per Migliore Attrice non protagonista per “Boyhood”, in cui si è rivolta “a tutte le donne che hanno fatto nascere i contribuenti e i cittadini di questo paese. (…) È ora che ci sia anche uguaglianza di retribuzione, una volta per tutte, l’uguaglianza dei diritti per tutte le donne d’America”.
Non stupisce, dunque, che i suoi ultimi lavori mostrino sempre più donne di un certo spessore, magari un po’ eccentriche, ma decise e intraprendenti; proprio come lei.