“Where We Stand”: il tema cardine di quest’anno
Con questo motto si sottolinea l’importanza del design, che viene celebrato mettendo in luce il suo ruolo nell’esplicare il mondo e nell’aiutarci a comprenderne le dinamiche attuali. Il design, in questo senso, viene infatti considerato quale uno strumento potente che racconta le storie, i loro intrecci. Un modo per scoprire nuove realtà e nuove culture che si mischiano tra loro per creare il presente e poi il futuro. Le installazioni, piuttosto coinvolgenti, hanno l’obiettivo di spiegare l’importanza del legame umano attraverso articoli e oggetti provenienti dai vari luoghi del mondo.
Gli artisti presenti e le loro collezioni
Numerosissimi gli artisti pronti a mostrare con orgoglio le loro opere. Tra essi, Victoria Yakusha, che presenta “The Land of Light”, una collezione in edizione limitata che si rivolge a una tecnica del tutto particolare per la finitura delle pareti: gli oggetti risultano strutturati, vibranti e molto legati alle terre di provenienza ucraine; Maison Gerard esplora la connessione umana tramite alcune designer contemporanee (Ayala Serfaty, Aline Hazarian, Carol Egan…); Hostler Burrows espone i lavori di alcuni artisti e designer nordici, come ad esempio la sedia in ceramica con perline di Huotari, le nuove sculture in vetro di Hanna Hansdotter e le sculture di Kristina Riska.
Poi ancora, una sezione della mostra viene dedicata in toto all’esposizione di oggetti ispirati alla natura, ad esempio le opere di Adrian Sassoon. Un design che convince, che fa riflettere, e che soprattutto aiuta l’uomo moderno nella visione nonché comprensione del mondo e delle sue dinamiche.