Dove. Cosa. Quando
Alle Gallerie d’Italia, presso Piazza alla Scala a Milano, si aprono le porte della mostra “Moroni (1521 – 1580). Il ritratto del suo tempo”. La personale presenta Giovan Battista Moroni (Albino,1520/24 – 1578/79), uno dei più grandi artisti bergamaschi del Cinquecento, nonché diretto allievo del Moretto, annoverato fra i tre grandi maestri del primo Rinascimento bresciano insieme al Romanino e al Savoldo. La mostra si terrà dal 6 dicembre 2023 al 1 aprile 2024, con un’anteprima gratuita il martedì 5 dicembre, dalle 19:00 alle 21:30, di cui l’ultimo ingresso alle 21:00.
La fama dietro l’arte del Moroni: i “ritratti in azione”
La mostra si suddivide in nove sezioni, che raccontano diverse sfaccettature dell’arte di Moroni. Innanzitutto, l’attività di ritrattista, per cui è più conosciuto. Le sue opere più famose – che sono per l’appunto ritratti – rientrano nella definizione di “ritratti in azione”. Ciò sta a significare che il soggetto è rappresentato nel momento in cui sta compiendo un’azione, o in cui il suo sguardo incrocia quello dello spettatore, rendendosi dinamico e iper-comunicativo, tanto da sembrare quasi animato.
Devozione e rispetto come eredità dei maestri del tempo
Non mancano i dipinti devozionali, diretta conseguenza dell’influenza del maestro Moretto. Le opere del Moroni presentano una prevalenza di colori sui toni del grigio, specialmente negli sfondi da cui emergono i suoi personaggi. Quasi come fossero volti su fototessere, i ritratti dell’artista bergamasco trasmettono una sensazione di serietà mista a rispetto. I loro sguardi infondono la coscienza di un’intelligenza propria di chi sa il fatto proprio. In alcune sezioni, le opere si affiancano a quelle di maestri come Lorenzo Lotto, Gerolamo Savoldo e Tiziano; ma anche a quelle di artisti al tempo più giovani, appartenenti alla corrente denominata “Manierista”, come Veronese e il Tintoretto.
Prestatori e partner
L’esposizione raccoglie il suo materiale da importanti istituzioni italiane e straniere. Di seguito i loro nomi: Accademia Carrara di Bergamo, Fondazione Brescia Musei, Gallerie degli Uffizi, Pinacoteca di Brera, Gallerie dell’Accademia di Venezia, The National Gallery di Londra, Musée du Louvre, Museo Nacional del Prado, Kunsthistorisches Museum di Vienna, Gemäldegalerie – Staatliche Museen di Berlino, National Gallery of Art di Washington e Philadelphia Museum of Art. La mostra prende parte alle iniziative di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, sotto la cura di Arturo Galansino e Simone Facchinetti.