Al cinema con “Enea”
Nei cinema italiani da giovedì 11 gennaio, “Enea” di e con Pietro Castellitto, è stato presentato in anteprima lo scorso 5 settembre in concorso all’80esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Il film narra le vicende di Enea, un ragazzo che fa parte dell’alta società romana, che insieme all’amico Valentino si occupano di spacciare droga, ma anche di partecipare agli eventi che Roma offre.
Nel cast, oltre a Pietro Castellitto che interpreta Enea (e firma regia e sceneggiatura della pellicola), anche Giorgio Quarzo Guarascio (conosciuto anche come il cantante Tutti Fenomeni) nei panni dell’amico Valentino, Benedetta Porcaroli, Chiara Noschese, Giorgio Montanini, Adamo Dionisi, Matteo Branciamore e Sergio Castellitto.
Sabato 13 gennaio Castellitto incontrerà il pubblico al termine dello spettacolo dalle 19.00 al cinema Visionario di Udine.
Non solo figlio d’arte
Nato a Roma nel 1991, Pietro Castellitto conosce la fama prima di raggiungere un set cinematografico; è, infatti, il figlio maggiore (di quattro) dell’attore e regista Sergio Castellitto e della scrittrice Margaret Mazzantini.
Esordisce appena adolescente nel film “Non ti muovere”, diretto dal padre, che lo dirige anche ne “La bellezza del somaro” e “Venuto al mondo”, i cui soggetti sono scritti dalla madre (“Non ti muovere” e “Venuto al mondo” sono gli adattamenti cinematografici di due romanzi dell’autrice).
Poi, gradualmente, si stacca dalla famiglia; nel 2012 è il protagonista di “È nata una star?” di Lucio Pellegrini, mentre nel 2018 per il ruolo di Secco ne “La profezia dell’armadillo” (dall’omonima opera di Zerocalcare) riceve il premio Guglielmo Biraghi ai Nastri d’argento.
L’avvio alla carriera di regista arriva con grandi riconoscimenti; con “I predatori” ottiene il premio Orizzonti per la miglior sceneggiatura alla 77esima Mostra di Venezia e il David di Donatello 2021 come miglior regista esordiente.
Regista e attore, Pietro Castellitto esordisce anche come scrittore nel 2021 con “Gli iperborei”, vincitore del premio Viareggio nella sezione “Opera prima”. Non c’è dubbio, quindi, che Castellitto sia cresciuto ormai, soprattutto dimostrando un talento eclettico. E alla storia che sia “figlio di” è giunta l’ora di mettere la parola fine.