Da settembre 2012 Milano e il suo Palazzo Reale ospitano la fortunata mostra che racconta la vicenda personale e l’arte di Pablo Picasso. Un’esposizione che ha riscosso un successo straordinario di pubblico, tanto da indurre istituzioni e organizzatori a prorogarla sino al 27 gennaio.
Un susseguirsi di ambienti accompagnano lo spettatore lungo l’arte multiforme del pittore e spiegano il variare della sua penna, tra periodi e suggestioni diverse.
La Sala degli Specchi, ad esempio, accoglie la mostra fotografica di un giovane Picasso – tra didascalie e due frasi celebri – e le proiezioni degli studi su Guernica (capolavoro sulla tragedia della guerra), in un’atmosfera decadente fatta di specchi antichi e cariatidi segnate dal tempo.
Le tematiche care all’artista – la condanna della guerra e l’esaltazione del corpo femminile attraverso il tema della maternità – occupano uno spazio importante dell’esposizione, così come le sue due amanti-muse ispiratrici: la giovane Marie Thèrese e la più matura Dora Maar.
Marie Thèrese Walter fu l’amante diciassettenne, simbolo della freschezza e dell’incoscienza; viene ritratta con colori luminosi e il suo sorriso appare disteso, ingenuo, quasi dormiente. Dora Maar, fotografa di grande maturità personale e artistica (realizzò la documentazione fotografica delle fasi di esecuzione di Guernica) ha un volto opaco e gemente, spezzato in forme frastagliate che sembrano voler gridare al mondo il suo tormento interiore. “La donna che piange”, uno dei suoi ritratti, è parte di questa imperdibile antologica dedicata a Pablo Picasso.
La posticipazione della data di chiusura permetterà a chi ancora non l’abbia fatto di ammirare la grandezza dell’artista di Malaga, immergersi nelle sue atmosfere cubiste e scoprire episodi della sua vita personale: i matrimoni e il difficile rapporto con le sue donne, amate e detestate al contempo, ripudiate in vita e rese immortali dal tocco del suo grande genio.
(di Rosa Gioffrè)