La funzionalità della vetrina
La mostra pone un focus essenziale sulla centralità della vetrina. Essa espone e isola l’oggetto dall’ambiente circostante, lo eleva e lo trasforma in un’opera d’arte. La vetrina diventa anche una barriera tra oggetto e soggetto, pronta a osservarlo e a studiarlo nei dettagli. L’oggetto in vetrina è solo, si spoglia di qualsiasi funzione e contesto, e il suo significato rimanda solamente a se stesso.
Il cuore del progetto
Una parte della mostra è dedicata alla storia della vetrina, alla sua importanza, al suo significato acquisito nei diversi secoli, alle sue classificazioni. Un focus importante è sul ruolo di vetrina quale contenitore: il museo stesso funge da vetrina, poiché contiene opere d’arte e oggetti di vario genere.
Tre sono le sezioni e gli “episodi” principali della mostra: tra queste, l’installazione di Mariana Castillo Deball, “Luce dietro tracce incompiute”; il progetto di Theo Eshetu “The crocodile on the ceiling” e il cuore della mostra, “Exposure”.
Ad arricchire il tutto, un palinsesto di eventi esclusivi per riflettere sui temi toccati e approfonditi nell’esposizione. Il progetto viene inoltre illustrato dal magazine MU – MUDEC United. Anche artisti quali Monia Ben Hamouda, Mark Dion, Sam Durant, Theo Eshetu, Damien Hirst, Candida Höfer, Giancarlo Iliprandi, Gene Moore, Roberto Sambonet, Albe Steiner partecipano alla mostra con i loro lavori.