Le quattro sezioni della mostra
L’esposizione è suddivisa in quattro sezioni fondamentali che si focalizzano su momenti particolari della produzione di Pino Pascali. Il percorso, in toto, comprende 49 opere dell’artista, a cui vengono accostati altri lavori di diversi artisti dell’epoca, alcune fotografie di Pino Pascali e un video.
Nella prima sezione della mostra si apprezzano gli ambienti immaginari creati dall’artista: la dimensione dello spazio viene simulata e viene creato un gioco ottico di prospettiva.
La seconda sezione è dedicata allo studio, alla passione e all’utilizzo dei materiali naturali e industriali; ogni area è dedicata a un materiale specifico, come tela, terra, eternit, pelliccia sintetica, gommapiuma e così via.
La terza riprende il lavoro di Pascali e il suo contributo in alcune mostre collettive. L’ultima sezione unisce le sculture di Pascali ad alcune fotografie che lo ritraggono con esse. Queste fotografie sono immediate, molto più intriganti rispetto ai classici scatti formali; esse suggeriscono al pubblico come rapportarsi e come leggere le sue opere.
Un po’ di storia su Pino Pascali
Nasce a Bari nel 1935. Successivamente si trasferisce presto a Roma per coltivare la sua passione verso lo studio della scenografia; qui infatti inizia un lavoro da scenografo e comincia a collaborare come designer. Nel 1965 ha luogo la sua prima mostra personale.
Pino muore disgraziatamente, dopo pochi anni, per un tragico incidente in moto. Una breve carriera ma molto ricca, Pino Pascali si è distinto per il suo stile originale, il nuovo studio sull’utilizzo della scultura. Ha infatti contribuito e si è distinto nella scena artistica del secondo Dopoguerra.
Nel suo lavoro artistico, Pascali esplora il rapporto tra scultura e oggetti d’uso, li contrappone creando sculture che sembrano, in modo illusorio, oggetti ready-made, ma che in realtà sono sculture simulate; sembrano sculture ma spesso non lo sono, sono piuttosto volumi vuoti. Pascali studia e spiega attraverso il suo lavoro artistico un approccio complesso alla scultura, con la quale dà vita a opere che creano prospettive e giochi illusori.