Il codice fiscale è una stringa composta da lettere e numeri estremamente personali, unica e irripetibile. Per conoscere le ragioni di questa esclusività, che caratterizza il codice fiscale, basta fare un salto indietro nel tempo e comprendere le intenzioni del Governo che, nei primi anni Settanta, lo ha introdotto per la prima volta. Lo scopo del codice fiscale, infatti, è quello di identificare in modo univoco ogni soggetto residente in Italia e iscritto all’anagrafe tributaria, così da agevolare e ottimizzare la gestione fiscale e amministrativa del Paese.
Per questa ragione, nel 1973, con Decreto del Presidente della Repubblica n. 605 è stato reso obbligatorio per tutti e distribuito in modo massivo, a partire dal 1976. Questo, di fatto, viene richiesto in molte procedure burocratiche e amministrative, dall’identificazione della posizione previdenziale alla dichiarazione dei redditi e persino in ambito lavorativo e scolastico.
La procedura per ottenerlo è piuttosto lineare e automatica. In seguito alla denuncia di nascita, infatti, l’anagrafe comunale comunica i dati personali all’anagrafe tributaria e, in poco tempo, l’Agenzia delle Entrate provvede a rilasciare il codice fiscale e la relativa tessera sanitaria, utile anche per l’iscrizione all’anagrafe sanitaria e la fruizione dei più comuni servizi correlati alla salute.
Può accadere, però, che si verifichino casi in cui i dati anagrafici siano perfettamente uguali e i codici fiscali prodotti perfettamente identici. Questi casi prendono il nome di omocodia e, per quanto assurdi, si sono verificati già ben oltre 20 mila volte. In queste circostanze, l’Agenzia delle Entrate provvede a variare alcune delle cifre presenti in entrambi i codici, così da assicurarne l’univocità ai destinatari.
Anche se esistono, dunque, due persone che si chiamano allo stesso modo e sono nate nello stesso comune e nello stesso giorno, oltre ad avere lo stesso sesso, l’Amministrazione provvede comunque ad assegnare codici fiscali differenti. Se si volesse provare a calcolarlo, allora, partendo da questi dati, come fare se poi le cifre vengono cambiate? Chi è soggetto a omocodia, infatti, può incontrare qualche difficoltà a calcolare a mente il proprio codice fiscale, pur conoscendo tutte le informazioni personali e la procedura esatta per ricavarlo.
In queste circostanze, se è necessario effettuare il calcolo codice fiscale, ma magari non si trova la tessera sanitaria, lo si può ricavare sfruttando le piattaforme online, come CodiceFiscale.com. Riconosciuta come una tra le più affidabili, precise e veloci, permette a chiunque di utilizzarla in maniera intuitiva e semplice, solo avendo a portata di mano un dispositivo digitale.Raggiungendo la pagina, infatti, si può ricavare in tempo reale il codice fiscale proprio o di terze persone, inserendo i propri dati personali. Anche in caso di omocodia, l’algoritmo della piattaforma è perfettamente in grado di risalire al vero codice assegnato dall’Agenzia delle Entrate, così da averlo sempre a portata di mano, anche sul proprio smartphone.