Dal 16 aprile al 5 maggio il celebre teatro meneghino ospita la storica rappresentazione di Pietro Mascagni sotto l’affidabile direzione di Giampaolo Bisanti e un cast che vanta nomi del calibro di Elina Garanca, nei panni della giovane contadina Santuzza; Irina Lungu, come Nedda; Brian Jagde nelle vesti di Turiddu; Fabio Sartori e Amartuvshin Enkhbat, rispettivamente Canio e Tonio/Alfio.
La trama
L’opera di Mascagni è tratta dall’omonima novella verghiana della raccolta Vita dei campi. La vicenda è caratterizzata da comportamenti e rituali tipici del mondo cavalleresco, ambientati però in un ambiente rustico e rurale nel cuore di un piccolo paese siciliano.
La Pasqua porta con sé un dramma di passioni e tradimenti. Turiddu, tornato dopo un lungo periodo di assenza, scopre che la sua amata Lola è ora sposata con Alfio, il carrettiere. Per scacciare l’ombra del suo amore per Lola, si avvicina a Santuzza, ma il fuoco della passione per la prima brucia più forte che mai. Santuzza, ferita dalla gelosia, tenta di raggiungere Turiddu, ma viene respinta con disprezzo. Umiliata, rivela a Alfio l’infedeltà di sua moglie, innescando una catena di eventi tragici. Tra festeggiamenti e tensioni, Turiddu affronta Alfio in un duello disperato, cercando di proteggere Santuzza. Ma la tragedia è inevitabile, e il paese si trova a piangere la perdita di Turiddu, vittima delle sue stesse passioni.
L’opera verrà rappresentata insieme a Pagliacci di Ruggero Leoncavallo, mantenendo quello che oramai è uno dei dittici più famosi dell’ambiente teatrale; le due rappresentazioni hanno una durata complessiva di 3 ore e 5 minuti, intervallo incluso.