Come ha fatto il popolo egizio a costruire le strutture delle piramidi? L’importanza del fiume Nilo
Gli scienziati nonché archeologi dell’Università della Carolina del Nord – Wilmington, in collaborazione con alcuni istituti quali il Dipartimento di Geologia dell’Università di Tanta, l’Istituto Nazionale di Ricerca di Astronomia e Geofisica (NRIAG) del Cairo e l’Università Macquarie, hanno confermato la presenza di un corso d’acqua al di sotto del territorio in cui sorgono le piramidi. Già anni fa si ipotizzava l’esistenza di un corso d’acqua che avesse aiutato nel trasporto dei blocchi di pietre e materiali fondamentali per l’edificazione delle piramidi, e quest’oggi ogni supposizione e ogni dubbio lascia il posto alla realtà dei fatti.
In concreto, questi archeologi si sono serviti di un radar che ha permesso di penetrare la sabbia a fondo, per arrivare a individuare la presenza di questo ramo nascosto del fiume che è risultato fondamentale nella successiva progettazione dei monumenti. Non a caso, proprio lungo la fascia di terreno dove è stato recentemente scoperto il ramo sepolto del Nilo, sorgono la Grande Piramide di Giza e le piramidi di Cheope, Chefren e Micerino. Ogni ipotesi astratta viene quest’oggi confermata grazie agli studi specifici condotti dagli archeologi.