ìChic è sinonimo di eleganza
La Maison francese ha rielaborato il concetto di primavera/estate avvalendosi di look eterei e fiabeschi. Quasi come se si trattasse di un ritorno nel lontano Ottocento, vengono riproposti outfit leggiadri e svolazzanti che risultano perfetti per chi ama la moda cottagecore. Il primo abito che sfila si compone di una serie di trasparenze vedo non vedo poi unite a maniche a sbuffo, il tutto completato da un corpetto e da un pantalone a fantasia ton sur ton: la modella sembra essere appena uscita da un quadro di Michelangelo grazie ai suoi tratti angelici e alla sua pelle diafana.
Bianco, bianco e ancora bianco
A partire dal secondo look, un body bianco con inserti di pizzo e, ancora una volta, manica a palloncino, si intuisce come il bianco sia il colore centrale della nuova stagione di Chloé. Il bianco, un colore non-colore che affascina da sempre il genere umano e che è simbolo di candore, di purezza e di integrità morale. Le figure femminili vengono, così, rappresentate come se fossero delle donne angelo (tanto per citare Dante), ovvero le uniche capaci di salvare l’animo maschile dai suoi peccati terreni e di condurlo alla vita eterna.
Come in un dipinto
L’aspetto interessante legato a questa collezione emerge grazie al corpo femminile: le trasparenze immediate e quelle appena visibili suggeriscono un’idea di sensualità velata; una sensualità che non si manifesta in pura seduzione ma in un aspetto romantico, privo della componente sessuale. Si parla di un erotico dipinto, come nei quadri, capace di rimanere intatto in eterno e di essere incorruttibile dal tempo.
Colori pastello
Oltre al bianco, già ampiamente citato e sviscerato nelle sue accezioni di base, non si può non alludere anche alle altre tonalità della collezione: rosa antico, grigio, fantasie minuziose, beige e verde chiaro riprendono, quindi, un contesto fatato cosparso solo di colori neutri e delicati.
Per concludere, nonostante il fatto che anche gli altri colori siano stati aggiunti nella nuova collezione di Chloé, emerge il tema ricorrente del bianco associato alla purezza della donna e alla sua sensualità, la quale, in fin dei conti, è insita e parte integrante del corpo muliebre.