Dal 3 al 13 ottobre 2024 torna FAROUT Live Arts Festival, prodotto da BASE Milano, dedicato alle arti performative contemporanee e giunto alla sua quarta edizione. Quest’anno, il festival abbraccia il tema del convivialismo, espandendo la sua portata dentro e fuori gli spazi di BASE, coinvolgendo luoghi diversi e quartieri di Milano, tra cui per la prima volta anche Armani/Silos, una novità che arricchisce la programmazione e apre nuove possibilità creative. I quartieri di Barona e Giambellino, già protagonisti delle passate edizioni, saranno ancora una volta parte integrante di questa esplorazione urbana.
L’inaugurazione del festival si terrà giovedì 3 ottobre con l’Opening Act, che vedrà anche lo svelamento delle installazioni di Ulla von Brandenburg e del duo di architetti Lemonot. L’opera Terra solida, Vento liquido di Ulla von Brandenburg trasformerà la ground hall di BASE in un luogo immersivo e multisensoriale, con il corpo umano come elemento fondamentale per modellare e ridefinire lo spazio. L’apertura sarà arricchita anche dal movimento estatico di Mette Ingvartsen e dalla performance live de I Canzonieri, progetto musicale e artistico di Emiliano Maggi e Cosimo Damiano, grazie alla collaborazione con Le Cannibale, che animerà anche la notte del 5 ottobre con un party dallo spirito onirico e controculturale, con la partecipazione di Marie Davidson e Fatima Koanda.
Quest’anno il festival conta oltre 30 presenze artistiche e 45 appuntamenti, invitando il pubblico ad ‘abitare l’inabitabile’, esplorando nuove modalità di esistenza individuali e collettive. Il titolo, The Convivial Laboratory: Abitare l’inabitabile, sottolinea l’idea di una riflessione sul diritto alla casa e all’abitare, iniziata già durante la Design Week, e si amplia ora verso una possibile e radicale riorganizzazione della convivenza.
Tra i partner dell’edizione 2024, Armani/Silos rappresenta una novità di grande rilievo, offrendo un nuovo spazio espositivo ideale per ospitare il ‘respiro’ del festival, con la performance Breathing Room di Salvo Lombardo, accompagnata da Silvia Calderoni. Allo stesso modo, il festival si diffonderà nelle piazze e nei luoghi simbolici dei quartieri di Barona e Giambellino, grazie al supporto del Comune di Milano nell’ambito dell’iniziativa “Milano è Viva”. Barrio’s, Piazza Tirana e Piazza Enrico Berlinguer accoglieranno riscritture urbane, interventi artistici e sonore corali che daranno vita a una città vibrante e aperta alla sperimentazione artistica e culturale.
Il festival non si limita a performance artistiche, ma include anche una serie di incontri, laboratori e cene in compagnia di artisti, ricercatori e cuochi, creando un laboratorio conviviale dove pensiero e azione si intrecciano. Per l’occasione, il duo di architetti Lemonot ha progettato Moéca, un tavolo multiforme, simbolo di produzione e condivisione del sapere, che ospiterà la Scuola del convivialismo, i cui dettagli saranno svelati nelle prossime settimane.
FAROUT Live Arts Festival, con la direzione artistica di Linda di Pietro, intende superare i confini tradizionali dello spazio teatrale e radicarsi sempre più nella geografia urbana di Milano, portando le arti performative a contatto diretto con il tessuto cittadino. Un’edizione che si preannuncia come un’esperienza collettiva e individuale, politica ed emotiva, capace di trasformare lo spazio pubblico e creare un nuovo modo di vivere la città, il Pianeta e la storia.