Nel giro di pochi giorni i fashion alert si sono susseguiti riguardo addii e benvenuti sulle nuove direzioni creative dei brand Alberta Ferretti, Missoni, Celine e Fendi. Missoni e Celine hanno chiarito sin da subito la successione della direzione creativa.
Missoni è tornato in mani già conosciute, quelle di Alberto Caliri, noto braccio destro di Angela Missoni, che si stava dedicando alla linea Home, salutando il designer Filippo Grazioli dopo soli due anni. Celine, che divenne senza accento sotto la direzione di Hedi Slimane nel 2018, chissà se tornerà ad averlo con il nuovo direttore creativo Michael Rider. Che poi così nuovo non è, perché Rider ha affiancato Phoebe Philo dal 2008 al 2018 nel team di Celine, e non vede l’ora di tornare e plasmare il futuro della Maison.
Alberta Ferretti ha spiazzato tutti aspettando di sfilare con la sua, all’insaputa di tutti, ultima collezione, in questo caso la Spring/Summer 2025, durante la Milan Fashion Week di settembre. Le sorti del brand sono tutte da scrivere, non avendo avuto altro che Alberta a capo non ci resta che attendere gli sviluppi per scoprire il successore e cercare di immaginare il nuovo futuro del marchio.
Diverso invece l’addio di Fendi, con Kim Jones che si è dedicato alla linea donna, alta moda e pellicceria dal 2020; aleggiava nell’aria, viste le indiscrezioni degli insider della moda che lo hanno visto sempre troppo poco femminile o familiare, due caratteristiche molto care alla Maison romana capitanata dalle eredi delle sorelle Fendi.
Chissà se tra tutti questi ritorni ci sarà anche quello di Pierpaolo Piccioli in Fendi, dove si è occupato degli accessori insieme a Maria Grazia Chiuri subito dopo aver terminato gli studi nel 1990, per i successivi 8 anni, per poi approdare da Valentino. Dalla Baguette Fendi alla linea Rockstud Valentino, Pierpaolo ha contribuito a rendere le due maison romane attuali e iconiche in tutto il mondo; sarebbe interessante vedere cosa succederebbe con la sua nuova maturità professionale.
Lui è ancora fuori dal giro, mentre Alessandro Michele da Valentino ha regalato lo show parigino con più hype in assoluto. Il risultato? L‘effettivo ritorno di Alessandro Michele e la sua predilezione per il massimalismo applicato all’archivio di Valentino ispirandosi ai suoi anni ‘60 e ‘70.
Con la moda non si può proprio stare tranquilli, ed è forse questo il vero intrattenimento di oggi, che sa tenerci sulle spine e immaginare sempre un nuovo inizio, come sinonimo di speranza.