La storia segue Dalia (Ydalie Turk), una giovane ragazza senza prospettive, costretta a trasferirsi nelle Langhe per prendersi cura del nonno Igor (Umberto Orsini), affetto da demenza senile. Con la loro casa minacciata dallo sfratto, Igor svela a Dalia i segreti della ricerca dei tartufi, sperando di trovare un raro tartufo bianco per salvare la loro dimora.
Il regista, Gabriele Fabbro, ha raccontato di aver tratto ispirazione dal rapporto con il proprio nonno, dedicando grande attenzione ai dettagli visivi e sonori per catturare l’essenza del paesaggio delle Langhe. Le scenografie evocano un’atmosfera nostalgica e poetica, che riflette lo spirito dei cacciatori di tartufi, mentre la colonna sonora, eseguita dall’Orchestra Sinfonica Bartolomeo Bruni, aggiunge profondità emotiva al film.
Nel cast spicca anche il grande Umberto Orsini, il cui ritorno sul grande schermo è segnato da una performance intensa, che restituisce la complessità di un personaggio anziano e dimenticato, ma ancora legato al suo passato.
“Trifole – Le radici dimenticate” non è solo una celebrazione della terra e delle tradizioni, ma anche un inno alla memoria, ai legami familiari e al sacrificio. Con il supporto della Film Commission Torino Piemonte e delle Istituzioni locali, il film si propone come un manifesto culturale delle Langhe e dell’Italia.
Un appuntamento imperdibile per chi ama le storie di famiglia, di lotta e di riscoperta delle radici.