Dal 31 ottobre 2024 al 24 febbraio 2025, Fondazione Prada ospiterà For My Best Family, un progetto espositivo dell’artista marocchina Meriem Bennani, una delle figure più interessanti nel panorama dell’arte contemporanea. Bennani, nota per la sua capacità di fondere realtà e narrazione magica attraverso umorismo e osservazioni acute sulla società, presenta un’installazione che esplora l’identità e il vivere insieme in un contesto digitale e multiculturale.
Un’esperienza multisensoriale e una nuova prospettiva sulle relazioni sociali
L’esposizione si sviluppa nei due livelli del Podium della Fondazione Prada, dove Bennani ha creato un ambiente immersivo capace di trasportare il visitatore in una dimensione in bilico tra il familiare e lo straordinario. For My Best Family è il risultato di oltre due anni di lavoro e rappresenta la sua opera più complessa e ambiziosa. Al piano terra, troviamo l’installazione Sole Crushing, che utilizza un complesso sistema cinetico di centinaia di infradito animate meccanicamente, accompagnate da una composizione musicale originale creata con il produttore Reda Senhaji, noto anche come Cheb Runner. Questo “balletto-sinfonia-rivolta” di ciabatte ricorda le performance rituali della tradizione marocchina, reinterpretando il concetto spagnolo del Duende in chiave contemporanea.
Attraverso movimenti ritmici e sonori, l’installazione richiama atmosfere di caos e delirio, rendendo visibile e tangibile la tensione tra il quotidiano e il mitico, tra il caos urbano e le radici culturali. I visitatori possono interagire con l’installazione, che, con un sistema pneumatico, trasforma ogni oggetto in un elemento “vivo e respirante” e invita a riflettere sulle nostre connessioni emozionali e fisiche.
For Aicha: l’arte dell’animazione tra realtà e intimità
Al primo piano del Podium, Bennani propone un viaggio introspettivo e autobiografico con For Aicha, un art film realizzato con il supporto creativo di Orian Barki e prodotto da John Michael Boling e Jason Coombs. Ambientato tra New York e Casablanca, il film segue la storia di Bouchra, una regista marocchina che vive a New York e si confronta con le complessità della propria identità e della relazione con sua madre, Aicha, raccontando il conflitto tra identità sessuale e valori familiari in un mondo sospeso tra autobiografia e fantasia. La scelta di rappresentare i personaggi come animali antropomorfi (Bouchra è un giovane sciacallo) crea una narrazione quasi surreale che tocca temi di attualità, tra cui il genere, la cultura e l’amore materno, utilizzando un immaginario in grado di veicolare questioni profonde in modo apparentemente leggero e accessibile.
Il linguaggio scelto per il film riflette una continuità con la tradizione del cinema d’animazione: se i primi cartoni animati del XX secolo usavano personaggi astratti e antirealistici, Bennani recupera questo spirito di libertà espressiva per dare voce a storie intime e complesse. L’animazione diventa così un potente strumento per sfidare i limiti della rappresentazione, allontanandosi dalle convenzioni e invitando lo spettatore a una riflessione più profonda sulle sfumature emotive e culturali del vivere contemporaneo.
Una riflessione sull’arte contemporanea
Meriem Bennani, con il suo linguaggio ibrido e sperimentale, mette in discussione la natura frammentata delle identità moderne, il ruolo delle tecnologie digitali e l’influenza dei media nella costruzione dell’esperienza umana. For My Best Family, in questo senso, diventa un ritratto di come oggi si possa e si debba parlare di identità, comunità e affetti.
Se siete appassionati di arte contemporanea o semplicemente curiosi, l’esposizione di Meriem Bennani alla Fondazione Prada è un’occasione imperdibile per esplorare i nuovi confini dell’arte e della narrazione visiva.