Il bacio di Doisneau in mostra a Milano

 
“Per tutta la vita mi sono divertito, ho fatto il mio piccolo teatro”, amava ripetere Robert Doisneau, fotografo francese di straordinario talento, esponente della cosiddetta “fotografia umanista”, pioniere del fotogiornalismo insieme a Henri Cartier-Bresson. Divenuto famoso per il celebre scatto “Bacio all’Hotel del Ville”, in cui immortale due giovani che si baciano appassionatamente in mezzo alla strada, Doisneau ha legato la sua arte alla sua Parigi. Quella città che con le sue vie del centro, i vicoli e la sua periferia, i suoi angoli più nascosti e al tempo stesso curiosi, lo ha sempre considerato come figlio suo, gli ha regalato spunti per la sua arte, materiale “umano”per i suoi scatti.
Scatti che ora Milano è pronta ad accogliere nella mostra dal titolo “Paris en liberté”, che sarà allestita dal 20 febbraio al 5 marzo presso lo Spazio Oberdan in viale Vittorio Veneto, 2. Nell’esposizione sono esposte oltre 200 fotografie originali, scattate da Doisneau (1912-1994) nella Ville Lumière tra il 1934 e il 1991.
Il percorso espositivo, organizzato per aree tematiche, ripercorre i soggetti a lui più cari, e conduce il visitatore in una emozionante passeggiata nei giardini di Parigi, lungo la Senna, per le strade del centro e della periferia, e poi nei bistrot, negli atelier di moda e nelle gallerie d’arte della capitale francese. I soggetti prediletti delle fotografie di Doisneau in bianco e nero sono infatti i parigini: le donne, gli uomini, i bambini, gli innamorati, gli animali e il loro modo di vivere questa città senza tempo.
Quella che Doisneau ha tramandato ai posteri è l’immagine della Parigi più vera, ormai scomparsa e fissata solo nell’immaginario collettivo; è quella dei bistrot, dei clochard, delle antiche professioni; quella dei mercati di Les Halles, dei caffè esistenzialisti di Saint Germain des Prés, punto d’incontro per intellettuali, artisti, musicisti, attori.
In mostra si possono ammirare alcuni dei suoi capolavori più famosi, tra cui il Bacio dell’Hotel de Ville, divenuta l’icona più riconoscibile della sua arte. La foto, scattata nel 1950, ritrae una coppia di ragazzi che si bacia davanti al municipio di Parigi mentre, attorno a loro, la gente cammina veloce e distratta. L’opera, per lungo tempo identificata come un simbolo della capacità della fotografia di fermare l’attimo, non è stata scattata per caso: Doisneau, infatti, stava realizzando un servizio fotografico per la rivista americana Life, e chiese ai due giovani di posare per lui.
La mostra giunge allo Spazio Oberdan di Milano, dopo essere stata presentata a Parigi all’Hotel de Ville, in Giappone al Mitsukoshi di Tokyo e all’Isetan Museum di Kyoto e a Roma, al Palazzo delle Esposizioni. Durante tutto il periodo di apertura, l’esposizione sarà accompagnata da una serie di eventi collaterali dedicati a Parigi e alla fotografia, a partire da una inedita rassegna cinematografica a cura della Fondazione Cineteca Italiana e altri incontri culturali. Il programma vede la proiezione di alcuni capolavori firmati da grandi maestri della settima arte, in cui la capitale francese è protagonista assoluta. Si andrà dalla Parigi stravagante di Zazie nel metro (L. Malle) a quella romantica di Ninotchka (E. Lubitsch), dalle atmosfere cupe, già prebelliche, di Albergo Nord a quelle dell’amore tragico di Mentre Parigi dorme (entrambi di Marcel Carné), dagli ambienti eleganti e raffinati di Cenerentola a Parigi (S. Donen) e Miss Europa (A. Genina), ai quartieri equivoci di Questa è la mia vita (J.-L. Godard) e Perfidia (R. Bresson), dal mondo piccolo borghese de I 400 colpi (F. Truffaut) al sottobosco di una malavita balorda ma irresistibile di Fino all’ultimo respiro (J.-L. Godard).
 
ROBERT DOISNEAU. Paris en liberté
Milano, Spazio Oberdan (viale Vittorio Veneto 2)
20 febbraio – 5 maggio 2013
martedì e giovedì h 10 – 22; mercoledì, venerdì, sabato, domenica h 10 –19.30; lunedì chiuso
Provincia di Milano/Spazio Oberdan, tel. 02 7740.6302/6381
www.provincia.milano.it/cultura

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