C’è sempre “ un posto per ogni cosa ”

 

1979.“Rosa stava per compiere quaranta anni e non era più figlia di qualcuno”. Prima suo padre, poi sua madre e infine Egon, l’uomo che l’aveva cresciuta, l’avevano lasciata. Per questo ora si trovava su un aereo che l’avrebbe riportata in Marocco. Aveva amato due uomini e aveva sposato il primo che glielo aveva proposto. “Non aveva scelto, aveva semplicemente risposto si”. Dopo il matrimonio era andata a vivere in Francia e aveva indossato i panni di Jackie Kennedy, perfetta moglie di un uomo di stato. Ma ora che i suoi figli erano cresciuti ed erano andati via di casa, quel ruolo cominciava a starle stretto.

Solo in Marocco ritornava a essere se stessa, e rinunciava ad avere il controllo su tutto. In quella terra che non considerava sua perché sentiva di averla rubata l’attendeva la verità. Su sua madre, su suo padre, su molte cose. Ma lei ancora non lo sapeva. Quello che sapeva con certezza era che voleva vendere la proprietà della sua famiglia. Doveva restituire Séjâa per liberarsi dalla vergogna della sua eredità coloniale. Quello che non si aspettava era di scoprire che il modello su cui aveva impostato la sua esistenza, quello di sua madre e di Egon, in realtà non esisteva. Avevano passato una vita intera ad amarsi senza mai dirselo. E lei, come sua madre, “si era trincerata dietro la cerebralità per proteggersi dal piacere, dal carnale. Avrebbe osato”, adesso, “vivere per se stessa, solo per sé, senza vergogna, con sensualità, con piacere?”. Si. Ce l’avrebbe fatta. Avrebbe trovato un posto per ogni cosa, una cosa per ogni posto.

 

(di Martina Carnovale)

Titolo: Un posto per ogni cosa
Autore: Virginie Ollagnier
Editore: Piemme
Pagine: 202
Prezzo: € 14,50

 

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