Sulla passerella di Daniela Gregis sfilano i temi della vita contadina, della campagna, degli spaventapasseri.
Tutto è misterioso e austero, quasi minimale, dalla colonna sonora, allo scenario, alla purezza senza “fronzoli” delle modelle.
Sovrapposizioni di linee e colori che vanno dall’austerità del blu e del nero a un rifiorire del rosa. Austerità anche nelle forme e nei tessuti. Linee scivolate e a trapezio, i tessuti sono morbidi come a voler nascondere i corpi.
Anche i cappelli sono ampi, un po’ in controtendenza con la stagione, per una donna che fa della comodità il suo stile di vita!
(di Paola Vaira)