Giorgio Armani AI 2025-26: un ritorno alle radici per celebrare 50 anni di storia

Con questa collezione, Giorgio Armani ha ribadito il suo ruolo di custode dell’eleganza, dimostrando che la moda può essere tanto un’ancora di stabilità quanto un veicolo di trasformazione

a cura della Redazione

Nel cuore della Milano Fashion Week, Giorgio Armani ha presentato la sua collezione Autunno/Inverno 2025-26 in un evento che è stato molto più di una semplice sfilata. Con il titolo evocativo “Radici”, Re Giorgio ha celebrato il 50º anniversario della sua maison con una collezione che racchiude tutto il suo universo estetico: sobrietà, raffinatezza e un’eleganza senza tempo.

Un viaggio tra tradizione e modernità

La collezione si è aperta con una palette raffinata di toni neutri e tessuti lussuosi, a sottolineare la maestria sartoriale del designer. Pellicce ecologiche leggere, pantaloni in seta dal taglio fluido e giacche in tweed strutturate hanno dominato la passerella, dimostrando come Armani sappia reinterpretare il passato con uno sguardo rivolto al futuro.

Le influenze orientali, da sempre care allo stilista, si sono fatte sentire attraverso pantaloni plissettati, giacche avvolgenti e dettagli finemente lavorati. Un equilibrio tra struttura e leggerezza che conferisce ai capi un’aria eterea, quasi sospesa nel tempo.

L’eleganza della sera, tra luce e sogno

Quando la sfilata si è spostata verso il mondo della sera, la collezione ha rivelato la sua anima più sofisticata. Gli abiti da sera in seta, impreziositi da micro-paillettes scintillanti, hanno trasformato la passerella in un universo onirico, un inno alla femminilità senza tempo.

Ogni look sembrava una dichiarazione di intenti: la moda come rifugio dalle turbolenze del mondo, un luogo di armonia e bellezza pura. Armani, a 90 anni, continua a plasmare il suo linguaggio estetico con una coerenza che pochi altri designer possono vantare.

Un parterre d’eccezione

Come ogni grande evento firmato Armani, il front row era popolato da ospiti d’eccezione. Lily James, Maria Bogdanovich, Ana Beatriz Barros e persino la senatrice a vita Liliana Segre hanno assistito a questo omaggio alla moda italiana, dimostrando ancora una volta l’attrazione magnetica del designer.

Il sigillo di Giorgio Armani sulla Milano Fashion Week

Con questa collezione, Giorgio Armani ha ribadito il suo ruolo di custode dell’eleganza, dimostrando che la moda può essere tanto un’ancora di stabilità quanto un veicolo di trasformazione. La sfilata non è stata solo una celebrazione di 50 anni di storia, ma anche una dichiarazione di intenti per il futuro: sobrietà, armonia e una bellezza che trascende le mode passeggere.

Un’ode alla moda fatta con intelligenza e sentimento. E, come sempre, con una classe ineguagliabile.

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