Isabella Robinson era intelligente e talentuosa, ma aveva avuto la sfortuna di nascere nel XIX secolo, quando una donna doveva sposarsi per essere considerata rispettabile e, dopo il matrimonio, diventava proprietà del marito. Così, arrendendosi alle convenzioni dell’epoca, aveva sposato Henry Robinson condannandosi a una vita di infelicità: costretta nel ruolo di moglie, abbandonata alla sua solitudine da un marito troppo impegnato nei suoi affari, aveva cominciato a tenere un diario , l’unico fedele confidente che una donna di allora poteva concedersi.
Scrivere le permetteva di esprimere la sua insoddisfazione e quindi di liberarsene. Quando la famiglia si era trasferita a Edimburgo, Isabella aveva indirizzato il suo desiderio represso verso il signor Edward Lane, giovane avvocato e studente di medicina. Tra i due c’era una grande affinità di pensiero e una profonda condivisione della passione per il sapere. Isabella documentò con dovizia di particolari il suo adulterio e pagò questo gesto imprudente a caro prezzo: Henry entrò in possesso del diario e scoprì tutto decidendo di portare il caso davanti al tribunale per ottenere il divorzio. I suoi pensieri più intimi furono svelati perché il diario fu letto in aula e pubblicato.
Kate Summerscale ci racconta la storia vera di questa donna violata, della sua vita infelice, del processo e delle umiliazioni che dovette affrontare per proteggere il suo amore. Facendolo cerca, almeno oggi, di esaudire la volontà di questa sfortunata che in una pagina del suo diario si rivolge al lettore. È chiaro che voleva essere ascoltata, capita e assolta. “In assenza di un aldilà spirituale” in cui non credeva “noi eravamo l’unico futuro che aveva”. L’autrice, insomma, fa di Isabella un’eroina moderna, una donna che ha avuto solo la sfortuna di nascere nel momento sbagliato.
La rovina di mrs Robinson
di Kate Summerscale
Einaudi – 19,00 €
(di Martina Carnovale)