Non so se possiamo parlare proprio di imprinting, ma sicuramente ci siamo molto vicini: il risultato di un recentissimo studio fatto in America afferma infatti che la qualità dei successivi rapporti sessuali dipende, in larga misura, da come si è verificato il primo rapporto, il primo vero approccio alla fisicità completa.
Due ricercatori americani, uno dell’Università del Tennesee, Mattehew Shaffer, e l’altra dell’Università del Missisipi, Veronica C. Smith, hanno esaminato e condotto test su un campione di più di 300 ragazzi di entrambi i sessi per valutare in che modo vivevano la loro sessualità, ma ancora meglio la qualità del rapporto sessuale in sé, confrontando anche i ricordi più recenti con quelli del primo rapporto sessuale che avevano avuto. I test valutavano le esperienze considerando parametri quali ansia, soddisfazione, rimpianto e ricordo mnemonico reale.
Ciò che è emerso, pubblicato sul Journal of Sex and Marital Therapy , è questo: nelle situazioni in cui c’era stato un sentimento di amore, di rispetto e di condivisione dell’esperienza con il primo partner sessuale, lo stesso tipo di approccio alla sessualità si è poi mantenuto anche nel tempo e nei rapporti successivi e, sia fisicamente, sia psicologicamente, il livello di soddisfazione è rimasto alto.
Diciamo che, se volessimo essere più pignoli, potremmo chiederci se i ragazzi che avevano avuto la prima esperienza più positiva fossero già più maturi degli altri, e avessero aspettato il momento e il partner che dava loro più garanzie di una buona intesa e di rispetto per i propri bisogni, prima di cominciare. In questo caso non si sarebbero buttati nell’avventura sesso, senza avere sufficienti certezze di riuscita. La ricerca americana non dice nulla in proposito, ma ancora una volta non possiamo che confermare i vecchi messaggi delle nonne: il primo amore non si scorda mai e la prima volta non deve andare gettata via solo per curiosità , per accondiscendere o per non essere da meno degli amici….
M.Z.
