Carattere sorprendente, speziato e pungente, con note olfattive di rosa e pepe: ossia La Fille de Berlin , ultima creazione di Serge Lutens, che così descrive la sua nuova fragranza: “Ho immaginato una rosa di metallo che riposa sulla neve, ma che ha il carattere della passione. È una rosa piena di spine, non si sottomette. La sua fragranza allevia, stordisce e sorprende. Questo profumo è contraddittorio: deciso e consolante al tempo stesso”
“La Fille di Berlin – dichiara ancora Serge Lutens – è la ragazza di una città che ha conosciuto sia l’epoca di Weimar, nutrita da una disperazione gioiosa e magnifica, sia un periodo più terribile, più doloroso, più rigoroso e incolore, quello del nazismo”.
Per crearlo Lutens attinge alla sua storia personale che sente parallela a quella di Berlino, ma trae ispirazione anche dal cinema tedesco e da una diva in particolare: Marlene Dietrich. Nel film Marocco di Von Sternberg, la diva tedesca indossa un frac da uomo che le fascia la vita e i contorni ondulati e sinuosi; seduce e provoca, affronta e scandalizza, è più donna che mai e mette al femminile quello che c’è di più maschile. È come una rosa sfrontata ed indipendente, per questo viene posta al centro dell’ultima creazione di Lutens.
La Fille de Berlin completa la trilogia di fragranze che Serge Lutens ha dedicato negli anni alla regina dei fiori, iniziata nel 1993 con la Rose de Nuit, per poi passare al 2000 della Sa Majestè la Rose.
Ma nella vita di Lutens non ci sono solo profumi, nel tempo è stato anche un abile designer, stilista, regista e fotografo. Insomma, un’artista a tutto tondo che ha saputo scrivere le proprie regole e nel suo ultimo libro Berlin a Paris ha saputo raccogliere in 176 pagine un mondo immaginario popolato da personalità forti, di grande intensità espressiva, rappresentate in uno stile sui generis incentrato su una verità visiva e poetica assolutamente unica.
Il punto focale di ogni immagine è la modella, unico soggetto e autentico fulcro di ogni scatto, per la quale Serge Lutens inventa ogni volta oggetti, accessori, gioielli, scenari, acconciature e make-up, con l’intento di rappresentare una particolare espressione. Scattate fra il 1967 e il 2008, le foto del libro ci trasportano in un mondo visionario, un corpo a corpo in cui sogni e fantasie si incontrano e scontrano. Preceduto da L’Esprit Serge Lutens, fenomeno editoriale all’epoca della sua pubblicazione, nel 1992, e da Serge Lutens, del 1998 – entrambi fuori stampa e ormai diventati pezzi da collezione – Berlin à Paris è il terzo lavoro che affonda le sue radici in questo mondo singolare, contraddistinto dall’inconfondibile marchio stilistico e concettuale di un artista inimitabile.
(di Antonella Latilla)