Ho pensato e ripensato a un dolce che fosse adatto per l’estate, ma che avesse un tocco in più e richiamasse l’idea di un’icona anni ’50, con colori sgargianti e tutto ciò che di gommoso ci sia… Alla fine ho optato per una mia ricetta semplice che faccio spesso con le temperature calde, accompagnandola però da una crema gustosa, colorata e poco diffusa qui da noi. Così farete un figurone e i vostri ospiti raramente potranno dire di conoscere tali sapori.
TORTA DI PESCHE CON CREMA DI MARSHMALLOW
Ingredienti (foto 1)
Per la torta:
- 150 gr di burro
- 150 gr di zucchero semolato per l’impasto
- 2 grandi pesche gialle
- qb di zucchero semolato per le pesche
- scorza di 1 limone
- 2 uova
- 150 gr di farina setacciata
- 1 bustina di lievito setacciato
- 1 barattolino di yogurt bianco
Per la crema:
- 80 gr di marshmallow
- 2 cucchiai di zucchero semolato
- 4 cucchiai di acqua
- 1 cucchiaio di maizena
Preparazione
Lavate le pesche e tagliatele a metà, quindi cospargetele di zucchero semolato (foto 2), scaldate una pentola antiaderente, mettete altri due cucchiai di zucchero e un cucchiaio di acqua e fate cuocere le pesche finché non saranno caramellate e leggermente morbide (foto 3). Toglietele dal fuoco e lasciatele riposare.
Scaldate il forno a 160°. Lavorate il burro, lo zucchero e la scorza del limone con lo sbattitore elettrico, fino a ottenere un composto cremoso (foto 4). Unite un uovo per volta, continuando a mescolare, infine unite la farina setacciata, il lievito e lo yogurt e amalgamate bene. Rivestite uno stampo da plumcake con carta da forno, versate l’impasto e adagiatevi le pesche (foto 5). Infornate per 1 ora. Vedrete sparire le pesche nell’impasto e il profumo che vi avvolgerà vi stupirà.
Una volta fuori dal forno, fate riposare la torta una decina di minuti nello stampo, e poi una volta tolta fatela raffreddare su una griglia.
Prima di servire la torta fate sciogliere in un pentolino un paio di cucchiai di zucchero semolato, con quattro cucchiai di acqua, la maizena e i marshmallow (foto 6). Fate cuocere sempre mescolando finché non si scioglierà perfettamente e il composto inizierà a essere spumoso e gonfio (foto 7).
Servite su dei piattini di ceramica bianca, una porzione di torta con sopra la crema e aggiungete a lato qualche marshmallow intero (foto 8). I bambini impazziranno perché nel giro di pochi minuti la crema diventerà morbida e appiccicosa e bisognerà per forza mangiare la torta con le mani e leccarsi le dita!
I Marshmallow sono delle caramelle dall’origine non americana come tutti pensano, bensì dell’Antico Egitto. Nasce dalla combinazione di una caramella al miele, aromatizzata e addensata con la linfa della pianta Marsh-Mallow (la malva). Questa pianta veniva raccolta nelle saline e sulle rive di grandi bacini d’acqua. Secondo i più recenti studi, medici dell’Ottocento estraevano il succo dalle radici di questa pianta e lo impastavano con i bianchi d’uovo e lo zucchero, montavano poi il tutto fino a creare una meringa spumosa che una volta indurita diventava una caramella medicale per lenire il mal di gola dei bambini (una tradizione speziale persa, ahimè, viste le altre virtù quali ricostituente per il sistema immunitario e guaritore delle ferite).
Nelle ricette moderne infatti questa linfa è stata sostituita con la gelatina. Oggi infatti il marshmallow è il risultato di una preparazione a base di sciroppo di mais o zucchero, gelatina, gomma arabica e aromi artificiali e inoltre non si producono più a mano, ma in stampi appositi (questo sin dalla seconda metà dell’800).
Nel 1948 poi, un certo Alex Doumak, ha iniziato a sperimentare diversi metodi di preparazione di marshmallow. Egli era alla ricerca di un modo che fosse in grado di accelerarne la produzione e a lui viene riconosciuto il cosiddetto “processo di estrusione”, ossia inserendo il soffice impasto in lunghi tubi di acciaio e tagliando in parti uguali l’impasto che ne usciva (in forma tubolare appunto).
Nel 1953 la società di caramelle Just Born comprò la Rodda Candy Company. Quest’ultima produceva marskmallow fatti a mano in dimensione “pulcino” e Bob Born rimase incantato da questo tipo di caramella, così, un anno dopo, la Just Born aveva un macchinario apposito per produrre in serie i marskmallow “pulcini”, soprannominati da lui stesso Peeps. In questo modo, la sua azienda divenne la più grande produttrice di caramelle marshmallow di tutto il mondo. Negli ani Sessanta avviò la produzione stagionale dei Peeps e negli anni Ottanta realizzò il nuovo formato Peeps Bunny.
Fino al 1995 i Peeps erano prodotti solo rosa, bianchi e gialli. Da questo momento invece vennero introdotte anche del color lavanda e nel 1998 quelle blu in occasione della Pasqua di quell’anno. Un anno più tardi fu la volta di quelli alla vaniglia e nel 200 di quelli alla fragola. Per il cioccolato bisognò aspettare il 2002.
La prima comparsa all’interno di un supermercato risale al 18 aprile 2003 al McCaffrey’s Supermarket di Southampton, in Pennsylvania. La gente americana li consuma in vari modi: semplicemente da soli, arrostiti su una griglia, scaldati al microonde, li congelano anche per poi usarli come un ingrediente da aggiungere sulla pizza.
(di Lucrezia Centonze)
Belle foto, molto eleganti e raffinate. Ricetta da copiare subito, subito, ho gia l’acquolina!!!!! I marshmallow sono da sempre la mia passione. Brava brava.