Milano Film Festival al suo diciottesimo

Prenderà il via stasera 5 settembre, l’edizione 2013 del Milano Film Festival, che proseguirà per undici giorni toccando i tradizionali luoghi-simbolo dell’evento: punti nevralgici saranno il Teatro Strehler con il Sagrato, il Teatro Studio al quale si affiancheranno il Parco Sempione, la Triennale di Milano – Teatro dell’Arte, lo Spazio Oberdan, la Cascina Cuccagna, l’Auditorium San Fedele e l’Area Ex Bazzi.

Proprio quest’anno il festival compie diciotto anni, e in quest’occasione celebra la sua maggiore età proponendo una selezione tra le opere più belle fino ad oggi, simbolo delle passate edizioni. Da sempre evento fulcro per l’attenzione alle nuove produzioni e al cinema indipendente, la mostra presenta circa duecento opere, in arrivo da tutto il mondo, tra lungometraggi e cortometraggi.

Per l’anno 2013, oltre alle tradizionali rassegne, in programma entrano interessanti e soprattutto attualissime retrospettive, che toccheranno particolari e sensibili temi come il ruolo della donna nella società moderna, l’ambiente e la crisi globale.

L’happening ha un programma ben strutturato: il consueto CONCORSO LUNGOMETRAGGI, rivolto solamente alle opere prime e seconde di registi provenienti da tutto il mondo; il CONCORSO CORTOMETRAGGI, riservato a registi under 40, accompagnati dalla sezione fuori concorso; film in anteprima; ospiti; workshop ed eventi paralleli.

Per la sezione LUNGOMETRAGGI sono stati selezionati undici film. Unico nome italiano Alessandra Celesia che presenta Mirage à l’Italienne: la pellicola è ambientata a Torino e tratta il delicato tema della crisi economica, della speranza ed il miraggio di poter vivere un’altra e nuova vita, grazie a un annuncio di lavoro all’estero. Durante il viaggio verso l’Alaska, i protagonisti hanno la possibilità di analizzare la propria individualità, inizialmente nella solitudine, successivamente confrontandosi col resto del gruppo.
Les Rencontres d’après minuit di Yann Gonzalez, presentato alla Settimana della Critica di Cannes 2013, è una commedia francese dal gusto erotico. I protagonisti sono una giovane coppia e la loro governante travestita, intenti a organizzare un’orgia di mezzanotte. Molto ricercata la scelta sonora proposta dalla band M83, in cui lo stesso regista si è impegnato per diversi anni.
Alla sua prima opera, la regista newyorkese Shannon Plumb, parla attraverso le immagini del rapporto madre-famiglia e madre-mondo: Towheads vede la regista stessa mettersi davanti alla macchina da presa, in cui mostra il ruolo di madre e al tempo stesso artista nella società contemporanea.

Tra i CORTOMETRAGGI spiccano Peristalsi: il testamento di un amato defunto dei protagonisti, reinterpretato e recitato da questi ultimi come fosse una sceneggiatura teatrale. Per la regia di Enrico Iannaccone, già vincitore del David di Donatello 2013, che sarà presente al Festival.
Don’t Fear Death di Louis Hudson, regista inglese, presenta una commedia di animazione, dallo humor nero. Il regista, oltre ad essere presente per il concorso, terrà anche un workshop proprio sulla tecnica dell’animation dal titolo Paper in motion.
Grande esempio del genere new wave etiope è Chigger Ale (Here come the problems), diretto da Fanta Ananas, in cui propone un imitatore di Hitler alla ricerca di possibili amici in un locale.

Molto toccante la RETROSPETTIVA OMAGGIO al cineasta Sylvain George che, attraverso la raccolta delle immagini dei suoi film, narra le storie di tutte quelle persone ignorate e invisibili alla società ed alla “massa”. Il tentativo di reagire al dolore ed alle violenze. Oltre alla proiezione di tutti i suoi cortometraggi, sono stati scelti due dei suoi lunghi: Les Eclats (ma gueule, ma révolte, mon nom) e Vers Madrid – The Burning Bright!, quest’ultimo musicato dal vivo da John Butcher, per lo speciale evento Alive, They Cried: John Butcher su “Vers Madrid – The Burning Bright!”.

Sempre protagonista, Sylvain George si vedrà impegnato in un incontro con un altro grande regista indipendente Stefano Savona, terminando la sua presenza col workshop “Seize the time”, in cui giovani filmmakers milanesi si cimentano nella realizzazione di un film sulla città, dando uno sguardo sull’Italia contemporanea.

Sulla crisi globale e sulla rivelazione della realtà complessa del sistema di potere nel mondo, è incentrata la rassegna COLPE DI STATO, in cui spicca il film Camp 14 per la regia del tedesco Marc Wiese, alla sua première italiana. Nel suo lavoro, testimonianze reali di ex prigionieri fuggiti ai campi di lavoro, nella Corea del Nord.

La sezione THE OUTSIDERS affianca, come ormai da tre anni a questa parte, le parti competitive in programma per il Festival, arricchendole di talenti emersi al termine delle selezioni. Opere inedite, senza distribuzione e in anteprima.

Splendida e di grande effetto l’iniziativa “Adotta un regista”, accolta da più di cento cittadini milanesi che si sono offerti di dare ospitalità a tutti gli artisti internazionali che presenzieranno all’evento. Si tratterà di un’occasione unica e singolare per poter conoscere ed interagire, in prima persona, con i personaggi cardine di questo Festival.

 

Per aggiornamenti ed informazioni:
www.milanofilmfestival.it
info@milanofilmfestival.it

 

(di Giovanna Giacomin)

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