Spontaneità e libertà sui tessuti Marni
Art Brut e Outsider Art sono forme di espressione artistica fuori dalle norme estetiche convenzionali, in quanto superano le logiche restrittive del mercato.
Il concetto nasce nel 1945 dal pittore francese Jean Dubuffet per indicare le produzioni artistiche di non professionisti quali autodidatti, psicotici, prigionieri, persone completamente digiune di cultura artistica.
Così facendo, volle definire un’arte spontanea, senza pretese culturali né riflessioni.
Ma cosa hanno in comune queste particolari opere d’arte con il brand?
Marni ha scelto di riprodurre alcuni lavori su tessuto e pelletteria per le sue collezioni Pre-Fall 2014 e Marni Men’s F/W 2014-2015.
L’interesse del Brand nasce proprio dalla libertà formale delle opere, e dal senso di inclusione che creano.
Marni, in quanto marchio che si contamina con l’arte, è attratto dall’assenza di limiti di queste creazioni e dal rifiuto dell’impossibilità creativa.
I capi presentano infatti grandi esplosioni di colori, figure astratte mescolate tra di loro e un particolare modo di vivere lo spazio sul tessuto.
Gli artisti coinvolti in questa fusione, ciascuno con un linguaggio fortemente caratterizzato, accomunati tutti dall’uso del colore e della spontaneità del disegno sono i francesi Christophe Joubert e François-Xavier Tavy-Sacley e l’italiano Stefano Favaro.
Il contatto è avvenuto tra le tre associazioni che li rappresentano : l’Esat Menilmontant; Association Personimages; Osservatorio Outsider Art.
di (Arianna Libio)