Su una passerella arredata con cuscini di seta, sedie Vanitas e piatti Medusa, sfilano gli uomini Versace.
Il luogo di isirazione è Cuba e la città è l’Havana. Il clima è rilassato, naturale e sofisticato nello stesso momento: il vestire bene è spontaneo, immediato.
I richiami a Cuba sono ovunque: giacche in macramè decorato e stampe e jaquard che rubano i colori ai graffiti delle strade centro americane. I cardigan hanno lavorazioni estive a crochet di maglia sottile o a rete di cotone e lurex. Il completo è reso più informale indossato con la t-shirt e lo short sartoriale va benissimo anche in città nel caldo estivo latino.
Non possono mancare i due cavalli di battagia della maison: il denim e la pelle. Questa volta vengono reinterpretati e resi ancora più forti: le giacche hanno spalle imponenti e i jeans vengono decorati, in un disegno che si fonde tra latino e barocco. Non potevano mancare i costumi e l’underwear: tutti rigorasamente in bianco vengono svelati da drappeggi fatti con le lenzuola Versace, ricordano le toghe dell’Antica Roma.
E gli accessori? Gli accessori sono, ovviamente, di fondamentale importanza: vediamo bracciali in catene con Meduse, grosse collane dorate e medaglioni con le miniature dei profumi Versace.
La firma Versace riveste ogni cosa, non sono più solo vestiti ma è uno stile di vita, è un mondo, è un simbolo a 360 gradi, un simbolo di moda e lusso inimitabile.
di (Erika Cioffi)