Essenziale, semplice, statica, una realtà surrealista dipinta con un leggero tremore di colori e toni.
L’arte di Giorgio Morandi, pittore protagonista dell’universo artistico del Novecento, si racchiude nell’intimità di paesaggi e nature morte, presentate nella loro apparente semplicità, in perfetto equilibrio tra forma e colore.
Il MAMbo, Museo di Arte Moderna di Bologna, ospita provvisoriamente, le tele più esplicative del suo percorso artistico. Quattro stanze silenziose attraversate da un corridoio sono disposte in un’ala rialzata, a cui si accede da una piccola scaletta. La posizione intima e distaccata della mostra ci porta nella vita isolata di Morandi, trascinandoci col pensiero nella sua storica e celebre stanza della casa di via Fondazza di Bologna dove abitava, e da cui ritraeva il suo mondo.
Fiori imprigionati nei vasi, paesaggi dal forte contenuto emotivo e infine le sue celebri bottiglie disposte frontalmente. Ogni quadro esposto, donato dalla sorella dell’artista, presenta oggetti di vita quotidiana spogliati da qualsiasi elemento superficiale e presentati nella loro totale essenzialità.
Il percorso della mostra ci guida fino all’ultimo quadro dipinto da Morandi, poco prima di morire. Si tratta di un olio su tela del 1964, una natura morta, sobria nella propria presentazione e geometrica nella forma.
La mostra termina in una sala, dove l’arte di Morandi è riesaminata dagli studi dell’artista Jean-Michel Folon e celebrata da un video in cui echeggia la voce dello storico Roberto Longhi: ”Morandi non sarà secondo a nessuno”.
di (Sara Grandazzo)