Cosa significa essere donna nel XXI secolo? Nella società a noi contemporanea siamo continuamente accecati da immagini di donne perfette, prive di qualsivoglia difetto, e istintivamente ricerchiamo anche noi ossessivamente questo ideale. La donna è protagonista di campagne e spot pubblicitari, la sua immagine curata ci raggiunge ovunque siamo e ne diamo per scontata la presenza. Dimentichiamo però che per giungere a questo risultato la strada è stata lunga e impervia e il cammino per l’emancipazione femminile cosparso di ostacoli. È per questo motivo che se oggi noi celebriamo il successo femminile in tutte le sue forme, non dobbiamo mai dimenticare che essere donne non significa solo essere #flawless, ma, anche, consapevoli del cammino che si è fatto per giungere fino a qui, cercando di recuperare quei valori intellettuali che hanno mosso le nostre nonne e, prima di loro, le nostre bisnonne.
Il successo che celebriamo è dunque quello di una donna consapevole, emancipata e sicura, che si riflette nella scelta dei colori: il rosso, che non a caso colora i red carpet di tutto il mondo, e il bordeaux, eletto colore dell’anno da Pantone nella sua variante più calda, “marsala”.
La strada verso la libertà e l’emancipazione non è solo femminile, ma accomuna il destino di tante minoranze, quali la comunità di colore americana, come mostrato nello splendido film candidato all’Oscar “Selma”. In questo numero trovano spazio anche i percorsi di popoli a noi poco noti, ma la cui storia merita di essere raccontata, come racconta l’artista statunitense Andrea Bowers, ora in mostra a Milano.
Trovare il tempo di approfondire queste realtà ci renderà sicuramente più consapevoli e, di conseguenza, più libere.
di G. P.