Contrasto. È questa la parola magica in grado di svelare i segreta della neo nata collezione Fendi Resort 2016. Il savoir-faire della casa di moda fondata nel lontano 1925 è in grado di reinterpretare e rivisitare ogni capo.
L’orgoglio tricolore dell’ Alta Moda in occasione della nuova collezione immagina una donna enigmatica , lunatica e stupefacente: una guerriera dal cuore tenero, perfettamente a suo agio con una parka-pelliccia Cioccolatino. Il fil en rouge che lega ogni capo della collezione Resort è proprio l’ossimorico incontro-scontro di forme, strutture e tessuti. Le camicie girly si abbinano a short maschili, borchie metalliche si accostano a preziosi cristalli, le calzature spaziano dai biker dal mood aggressivo ai più eleganti loafer in visone nero. Elemento grafico ricorrente che sovrasta l’intera collezione è la Sterlizia. Bird of Paradise si evolve dando vita a delicate stampe su seta, ricami impreziositi da perline e ancora eccentrici disegni riproposti in pellicce di visone a color block. Innovazione anche per quanto riguarda i nuovi tessuti. Fra tutti primeggia il denim in versione luxury stampato su seta in camicie ed abiti o su cotone imbottito per parka e giacche di montone reversibili.
La gamma cromatica suggerisce un piacevole safari, un panorama mozzafiato in cui si spazia dai caldi toni del sabbia fino alla laguna e alla giungla con il nero ed il verde sotto bosco. A sancire l’intramontabile DNA di Fendi non possono mancare le borse e i micro bagpack. Ai più classici modelli, i sempre verdi della ditta, come Peekaboo e By the way,( entrambi proposti nei formati mini) si affianca la nuova Dotcom dalla forma squadrata e a doppio scompartimento. Al suo interno un astuccio removibile e personalizzabile che dà colore alla parte esterna.
Non possono passare inosservati i più piccoli e dettagliati accessori in grado di differenziare e restituire carattere ad ogni look : sto parlando degli ABCharms firmati Fendi, pon-pon portafortuna in pelliccia completamente personalizzabili con iniziali a contrasto!
Di Giovanna Riccomi