Molto spesso ci si dimentica dell’intento del Festival dell’arte cinematografica di Venezia. I film, i cortometraggi e i documentari perdono di valore e sfumano a favore di star internazionali che convogliano folle di curiosi e fan. Il red carpet, gli outfit sfoggiati dagli acclamati attori richiamano l’attenzione della stampa. Il rischio è che i chili di troppo dell’uomo più erotico del 21° secolo , Jhonny Deep finiscano a rubare la scena al film fuori concorso, di cui l’attore è protagonista, Black Mass, scatenando la rivolta del web contro la silhouette del divo.
Andando controcorrente la 72° edizione del Festival dell’arte cinematografica di Venezia spezza una lancia in favore dell’arte, delle pellicole d’autore. Tiene alto l’orgoglio dei registi, difende l’opera degli attori. A trionfare il venezuelano Desde Allà (alla lettera “Da lontano”) dell’esordiente Lorenzo Vigas. Il cuore di Desde Allà risiede tutto nella potenza devastante del duetto di interpreti Alfredo Castro e del giovanissimo Luis Silva. Una storia di lotta, amore, il separarsi per poi ritrovarsi più forti che mai. Un rapporto contraddittorio, figlio di un paese come Caracas, che fa fatica a convivere. Pederastia, pedofilia e omosessualità. Temi che spaventano e che la Mostra ha tentato di far uscire dallo scoperto, alzando quel velo di ignavia ed ignoranza che attanaglia la società del 21° secolo. Una storia d’amore, quella di Armando ed Elder, contraddittoria, destinata a lottare contro limiti e divieti che non possono essere infranti e superati. È un gioco di equilibrio in cui quando l’istinto si impone sulla razionalità il crollo emotivo e psicologico sembra essere l’unica soluzione. I paesi latinos si accaparrano anche Il Leone d’argento per la migliore regia con il premio assegnato a Pablo Trapero per il film “El Clan” mentre il Gran Premio della Giuria spetta al film “Anomalisa” di Charlie Kaufman. L’Italia non esce di scena a mani vuoti grazie a Valeria Golino a cui è stata assegnata La Coppa Volpi come miglior attrice per il film “Per amore vostro” di Giuseppe Gaudino. Impossibile rimanere delusi quando ad essere premiata è la tenacia di registi esordienti che si fanno portavoce di società vicine e anche lontane.
Di Giovanna Riccomi