La donna presentata di Prada è idealmente una segretaria che porta i suoi tailleur con quel pizzico di cattiveria irriverente che rende dei capi base del guardaroba femminile così innovativi e di tendenza. Sulla passerella di Miuccia giacche e gonne da lavoro assumono un’anima mean grazie ai dettagli esasperati e alle trasparenze portate all’eccesso ma mai volgari. Il trench torna ad essere il principe dei capispalla femminili sotto le abili mani della contessa dello stile grazie ai dettagli in rilievo ton sur ton che lo rendono fresco e versatile. Scarpe ed accessori completano l’opera spingendo il piede sull’accelleratore dello stile e rendendo il tutto ancora più ridondante ma dimostrando che è tutto sapientemente orchestrato ad arte dalla mano più che visibile di Miuccia.
Prada con questa collezione torna far parlare di se e lo fa nel modo più efficace possibile nel mondo della moda: provocando. La provocazione di Prada è artichettata ad arte; dietro ad ogni decoro, ad ogni fantasia esasperata, a ogni trasparenza mostrata c’è lo schema dello stile di Miuccia. Non è un caso che la collezione proposta si articoli in capi basici legati al mondo dell’ufficio, é un po come la rivincita delle segretarie. Grazie a Prada i tailleur e i trench acquistano tutt’altro sapore, complici le stampe, i dettagli in finto smeraldo, i toulle trasparenti, le cuciture a contrasto, l’impiego di pailletes e i decori in nuance. Quello che ne risulta sono un’aggressività e una consapevolezza tutte nuove. Anche i colori e le stampe sono protagonisti di questa polifonia di forme e tessuti: i classici colori da ufficio si declinano in ogni sfumatura possibile e si fondono con le fantasie rigate e check, ecco che si apre il mondo dei grigi e dei neri con qualche immancabile e sapiente tocco di rosso vivo e giallo ottico.
Con la fierezza di una pantera e la delicatezza di gatto, Miuccia Prada si riprende il posto che le spetta nell’olimpo della moda.
di Federica Luzzio