Come immaginare una city car in un quadro? Le macchine possono essere opera d’arte?
Dalle installazioni alla street art, fino al Museum of Modern Art di New York che l’ha eletta icona contemporanea della mobilità: le città di tutto il mondo amano la Smart e la regina delle city car ricambia questo affetto promuovendo l’arte urbana in tutte le sue forme. L’arte rappresenta libertà di espressione e gioia di vivere, valori che fin dal primo giorno sono scritti nel DNA di Smart e che hanno contribuito al suo successo. Oggi, grazie a ‘viveredarte’, il marchio più giovane e rivoluzionario del mercato automobilistico inaugura l’era del mecenatismo 2.0, commissionando a giovani artisti la sua prima collezione privata attraverso il più grande art incubator italiano.
Una raccolta di autoRitratti composta da più di 40 opere, commissionate a giovani talenti candidati sul sito viveredarte.it e reclutati nelle principali accademie italiane. Una grande operazione di mecenatismo moderno che promuove giovani artisti anche attraverso una piattaforma in cui liberamente, senza alcun costo e nessuna intermediazione, gli iscritti possono mettere in vendita le proprie opere.
A Brera, a Milano nell’ex chiesa di San Carpoforo – lo spazio espositivo dell’accademia di belle arti – smart esporrà le prime 30 opere che entreranno nella sua collezione privata, frutto del laboratorio itinerante allestito nelle cinque piazze italiane. Ogni opera è stata realizzata nell’arco di 48 ore durante le quali gli artisti hanno lavorato davanti al pubblico. I visitatori della mostra potranno vedere cosa c’è dietro ogni quadro esposto grazie ad un video che ne documenta il making of e consente all’artista di parlare direttamente al pubblico raccontando la propria esperienza. Questa preziosa documentazione, visibile attraverso un QR code presente nelle didascalie delle opere esposte, racconterà alcuni frammenti dei due giorni di vita degli artisti mentre la loro opera prendeva corpo.
Questa esperienza rappresenta molto più che una semplice raccolta di opere, e vuole offrire, ad una nuova generazione di artisti che desiderano confrontarsi con il pubblico, l’opportunità di farsi conoscere e, ciascuno in modo diverso, di ‘vivere d’arte’.
Di Elena Frattaroli