Da strumento di mercato e politica a testimonianza autentica del passato fino a diventare un oggetto decorativo e un vero e proprio gioiello. La storia della moneta è antichissima -la prima fu coniata da Creso nel VII secolo a.C.- e nell’antica Roma venne impiegata su anelli, collane e fibbie. Anche il mondo bizantino risentì di questa moda che si protrasse fino agli anni Settanta, quando Bulgari incastonò monete antiche su catene gourmette o fasce di Tubogas. Oggi la moneta continua a rappresentare la passione di Nicola Bulgari che ne possiede una vasta collezione e afferma: “Anziché lasciarla chiusa in un cassetto l’abbiamo trasformata in qualcosa di vivo”. Già, nella prossima primavera/estate del marchio le monete, infatti, caratterizzeranno una collezione ispirata alla Dolce Vita degli anni ’50 e ‘60. Varie le proposte per il giorno: la morbidezza della maxi bag in vitello a forma di secchiello e dall’effetto “cachemire” dato dalle plissettature, ben si contrappone alla rigidità del doppio manico in ottone dorato intrecciato con monete-décor di vetro colorato. Grazie alla particolare lavorazione a “lissatura”, realizzata manualmente con l’agata, le borse in Karung assumono, invece, un effetto brillante davvero glamour. E ancora Tote in nappa plissé e borse bon ton. La sera il marchio Bulgari è quasi la prerogativa del lusso: Clutch o borsine con micro perline nere applicate a mano su una base di satin e Minaudière in karung antracite o bronzé con chiusura a moneta.
Fabiana Parisi