Letteratura e moda,un grande connubio d’arte e stile. Romanzi e libri di ogni genere ispirati a stilisti e alle loro straordinarie opere, abiti e accessori che diventano vere e proprie letture. Ancora, tendenze che rievocano un passato che poi ritorna sempre in passerella e nelle strade di ogni città. Cimeli vintage che vivono ardentemente nel nostro presente e hanno un valore aggiunto: la cultura. c
Tra una pelliccia d’epoca e una pelliccia moderna c’è solo differenza stilistica, che sia di lusso o presa ai grandi magazzini e in una boutique poco importa. Si può essere chic anche con poco, l’importante è l’autenticità. Ma questo non vale solo per la pelliccia. In fin dei conti viviamo in una società dove il fast fashion spesso azzera le distanze con l’alta moda proprio perché oggi si tende a sottolineare l’accessibilità, la fruibilità e l’immagine attraverso il portamento. C’è una mescolanza di stili che in questi ultimi anni ha prefigurato uno scenario misto, ovvero un capo low cost convive con un capo haute couture e viceversa.
Già nel1800 la pelliccia regnava sovrana nelle grandi metropoli europee. In particolare a Parigi e a Roma. L’attenzione che questo indumento pregiato ha destato è notevole.
Anche i letterati dell’epoca hanno scritto dell’eleganza della pelliccia nelle pagine delle loro opere e scritti di vario genere. In Italia fu D’Annunzio ad elogiare la raffinatezza stilistica delle pellicce nei suoi “Scritti giornalistici” per il quotidiano romano “La Tribuna”. Protagonista degli outfit delle signore più chic di Roma era la pelliccia di Lontra come scriveva D’Annunzio in “La cronachetta delle pellicce” dell’11 Dicembre 1884.
Marcel Proust nell’opera “Alla ricerca del tempo perduto” composta tra il 1913 e il 1927 esprime la sua sensibilità particolare per l’abbigliamento femminile. Percorre un viaggio a ritroso in un passato rievocato anche attraverso gli abiti e la descrizione delle femme fatale. da Madame Swann alla bellezza fastosa della duchessa di Guermantes che per strada si faceva notare con un’originale variazione sul tradizionale tema erotico della donna in pelliccia, indossando sia l’abito sia il cappellino in pelliccia di zibellino. Famose erano le passeggiate al Bois de Boulogne e le dame dell’Opèra e i salotti aristocratici del Faubourg Saint-Germain. In questo modo Proust crea un vero e proprio racconto della moda sullo sfondo di Parigi mondana e sofisticata, ma anche delle spiaggie normanne di Caubourg rinominata nel racconto Balbec dove figure di un tempo mitico si ritrovano nei quadri del pittore impressionista Jean Bèraud.
Chanel, cultrice di moda dei primi anni del 900 che rivoluzionò i canoni di bellezza femminile, era amante delle pellicce argentine più ricercate e il suo passo deciso per le strade di Parigi non fu mai dimenticato come anche la sua collezione storica degli anni cinquanta dove sfilarono colli e bordi di giacche in pelliccia.
Ancora oggi la pelliccia è un must have, irrinunciabile e presente in ogni guardaroba che si rispetti. Di ogni tipologia e specie, colorata, tinta unita e a fantasia , a mò di giacca, gilet e sportiva con il cappuccio alla J Lo. It girl e fashion blogger indossano la pelliccia abbinata a skinny jeans, culotte pants e pantaloni dal taglio maschile con le pence. La scelta degli accessori è ampia, stringate, pumps e mocassini sono da vera fashionista inside.
Sempre attuale, quest’anno la pelliccia detta ancora legge in passerella ed è una delle tendenze più in voga dell’autunno/inverno 2016. Fendi la propone striped, rosso fuoco, con collo stondato quella di Emporio Armani, funny in un’accesa nuance di giallo quella di Moschino. Ma non è solo l’Haute Couture ad inchinarsi a sua maestà la pelliccia ma anche brands più accessibili, ma pur sempre di qualità e livello, come Max Mara, Elisabetta Franchi e Twin Set alias Simona Barbieri.
A cura di
Alessandra Capasso
La pelliccia è un indumento che è stato sempre presente nella moda sin dagli anni 30/40 del 900. In Europa come anche negli Stati Uniti molti stilisti si ispirarono all’opulenza e al lusso delle pellicce. Chanel e Dior negli anni 50 con il New look ne hanno tratto collezioni uniche, adoperando la pelliccia come ornamento delle loro creazioni, applicando ai bordi e ai colli dei cappotti piccoli inserti pregiati di pelliccia. La pelliccia e tutti i suoi derivati, che siano cappelli o stole, ha da sempre avuto un’allure elitario e ultrachic.