EP-NY, è il titolo della prima mostra personale della fotografa emergente milanese Elisa Penagini, la quale ha realizzato questo lavoro partecipando alla seconda edizione del progetto “Photography Workshop in New York’’ di Spazio Labò, frequentando il workshop ‘’The personal Documentary’’ coordinato dai fotografi newyorchesi Erica McDonald e Andrew Sullivan. L’ intero progetto è introdotto nella mostra da un video che narra la realizzazione del lavoro nel suo insieme . L’artista durante i dieci giorni trascorsi nella grande mela compone un vero e proprio diario personale costituito da immagini fotografiche che la autoritraggono in prima persona, ma dando poi anche pieno rilievo alla manifestazione della città in tutte le sue piu’ intime angolature.
Una reale documentazione di un’esperienza, raccontata giorno per giorno attraverso scatti in pellicola in bianco e nero, polaroid, video-bozzetti, istantanee in digitale a colori, appunti scritti a mano e a macchina, cartoline, scontrini, qualsiasi cosa che potesse rendere quest’ opera ancora piu’ vivida e verosimile al fine di quasi materializzare l’esperienza di questo viaggio dinnanzi a noi. La città è colta nei dettagli, scorgiamo nelle fotografie istanti rubati, l’ obiettivo è appunto catturare quell’ hic et nunc, ovvero l’esistenza unica e irripetibile di ciò che viene immortalato. La ricerca ritrae frammenti eterogenei che spaziano dai volti dei passanti ai particolari architettonici, dai locali notturni a oggetti simbolici come la scultura di un leone, santini e preghiere: la fotografa estrapola dal contesto in cui si trova la reale quotidianità. Il tutto è reso ancor piu’ vivo dall’ esposizione decisa per la mostra, infatti l’installazione in galleria avviene seguendo la cronologia dell’esperienza come nella composizione di un storyboard. Per ogni giornata vi è una sequenza di provini in formato medio con l’ingrandimento di una fotografia in particolare perché considerata la più esplicativa. Sembra quasi di poter vedere ciò che non è solitamente consentito, l’esposizione ci dà l’ impressione di spiare un mondo attraverso le registrazioni digitali che precedono gli scatti in pellicola e con gli oggetti delle fotografie esposti proprio lì nella sala insieme all’ immagine di riferimento. Le immagini è come se fossero tutte colte nella loro massima spontaneità quasi a rivelarne davvero l’essenza. Lo Spazio Maffei a Milano, che ospita questa mostra, ci offre la possibilità esponendo queste meravigliose immagini di respirare l’ aura, di vivere quel singolare intreccio di spazio e tempo che rivelano l’ apparizione unica di una New York contemporanea, viva e ancora ricca di poesia per chi ha gli occhi e l’obiettivo per coglierla.
Zoe Polizzi