I giornalisti di moda lo sanno bene: questo è un mondo che non si ferma mai.
15 gennaio, cala il sipario su Pitti a Firenze e già tutti corrono a Milano per il via della Moda Uomo, in scena fino a martedì 19.
Le sfilate meneghine non iniziano certo in sordina: ad aprire le danze venerdì sera è Roberto Cavalli di Peter Dundas, al debutto con i défilé maschili.
Sabato 16 è il turno di grandi come Marni, Costume National, Versace, Jill Sander e Philip Plein. Spicca fra loro il nome di Lucio Vanotti, stilista emergente voluto nientemeno che da Giorgio Armani come ospite del teatro Armani.
Eccellenze dell’eleganza made in Italy sono fra i nomi in calendario domenica 17: Bottega Veneta e Salvatore Ferragamo si contendono la mattinata, affiancati dal John Richmond di Saverio Moschillo e da N21. Nel pomeriggio ancora italiani con Prada e Missoni, ma anche big dall’estero come Calvin Klein e Vivienne Westwood.
Anche il panorama delle presentazioni è ben ricco: da Jimmy Choo a Stella Jean, da Iceberg a Tod’s, passando per Bally, Sergio Rossi e Andrea Incontri.
Lunedì 18 si preannuncia vitaminico antidoto alla fine del weekend: arrivano Diesel Black Gold, Etro e Msgm, brand dal carattere estroso che si affiancano a classici come Emporio Armani, Antonio Marras, Canali, Fendi e Brioni. Estrema curiosità per Gucci di Alessandro Michele: saprà sorprendere come la scorsa stagione con la sua moda fuori dagli schemi?
L’ultimo giorno, martedì 19, è come di consuetudine il momento di Re Giorgio e la sua prima linea Giorgio Armani. L’ultima sfilata è però quella di Helen Anthony, esordiente da Londra. Chiude in grande la festa di Dirk Bikkembergs presso lo Scalone Arengario di Piazza Duomo.
Di Martina Faralli