È una figura snella, avvolta in tagli fluidi nelle mille sfumature del grigio, le mani affondate nelle tasche di cappotti oversize avvolgenti. È l’uomo che, secondo Costume National, sarà protagonista il prossimo autunno/inverno.
In una società sempre più fluida, che ama giocare e mescolare l’eterno contrasto maschile-femminile, l’uomo è androgino come un moderno vampiro, non esita a sfoggiare la mascolinità di un bomber in pelle accostata ad improvvise (ed estremamente calibrate) note di colore.
Ecco quindi spuntare, tra le neutre ombre dei look precedenti, un cappotto blu elettrico, un completo in colori caramellosi (azzurro cielo, giallo senape, verde prato) o una blusa di sapore gotico in opulento velluto rosso intenso, impudentemente aperta sul petto.
L’interessante scelta della palette cromatica è supportata dalle forme, mai squadrate, mai rigide, mai eccessivamente spigolose. Gli abiti non fasciano e non scolpiscono, ma accarezzano, abbracciano e scivolano, suggerendo senza definire il corpo di chi li indossa e accentuando così il mood genderless che ha caratterizzato la passerella. Sapiente l’uso della pelle, per un sapore sottilmente urban, dosato meticolosamente e stemperato dall’accostamento con materiali più tradizionali.
In generale, questa passerella parla di città avvolte dalla nebbia, di alti grattacieli e strade tortuose, di creature notturne. È un racconto urban fantasy con tocchi ironici, che parla agli uomini strizzando l’occhio alle donne e suggerendo, perché no, un nuovo look anche a loro. Bellissimi i capispalla, orgoglio della maison.
In conclusione, l’uomo di Costume National attrae e seduce, fa venire voglia di catturarlo, di scoprire di più…prima di rubargli il cappotto e sparire nella notte.
di Ilaria Diotallevi