Esistono diversi modelli di seduzione femminile.
Nel caso della seduzione “aggressiva”, la donna utilizza in modo consapevole la sua bellezza e conosce molto bene il potere del suo fascino. Si tratta di una donna forte, dominante, con una predominanza di componenti falliche. Nasconde un nucleo mascolino nella sua personalità. In questa categoria troviamo il modello della femme fatale, che rappresenta dall’inizio del XX secolo ad oggi una delle figure maggiormente presenti nell’immaginario collettivo. Un esempio dei giorni nostri è ben rappresentato da Sharon Stone in “Basic Instinct”. Nel film la bella e impossibile (in questo caso anche intelligente e laureata in Psicologia) domina completamente il maschio e lo coinvolge in un pericoloso gioco di seduzione sessuale. Catherine Tramell rappresenta un esempio interessante di seduttrice fallica totalmente priva di componenti materne (“odio i marmocchi”). Vive il sesso come occasione per sperimentare al massimo il suo potere sull’uomo: è dominante, totalmente disinibita e ama variare lo scenario erotico lasciando piena libertà alla sua fantasia (“non stabilisco regole, seguo l’istinto”). Ci troviamo di fronte ad un erotismo caratterizzato da forti componenti antifusionali (“Si può godere anche senza amare”).
All’opposto del modello di seduzione “aggressiva” troviamo il modello di seduzione “rassicurante”, che lascia intatto il potere fallico dell’uomo e i ruoli tradizionali. La bellezza seduce in quanto tale senza che la donna la utilizzi per obiettivi di cui può essere più o meno consapevole. Pensiamo a Sofia Loren, che rappresenta un oggetto di desiderio caratterizzato da forme femminili molto marcate, materne e quindi rassicuranti per l’uomo o, per considerare esempi dei nostri giorni, pensiamo a Monica Bellucci o Sabrina Ferilli. L’uomo, attraverso la conquista di queste tipologie di donne, trova conferma della propria mascolinità.
Esiste un modello ideale seduzione? Forse un modello che in qualche modo incarni entrambi quelli considerati. La femme fatale, proprio per quelle componenti di mistero e indipendenza che attivano facilmente il desiderio maschile, è sicuramente considerata affascinante e intrigante da molti uomini. Tuttavia, se da un lato all’uomo piace essere sedotto da un donna sicura di sé, che dà l’impressione di stare bene anche da sola e non cerca di fare di tutto per piacergli mostrandosi affamata della sua compagnia, dall’altro ha bisogno di interpretare il ruolo di seduttore.
Un modello di seduzione ideale e “sano” prevede a mio parere la reversibilità dei ruoli: una donna che ama sedurre, indipendente e consapevole del proprio potere di seduzione, che allo stesso tempo ami farsi sedurre, lasciando che l’uomo faccia la sua parte nel gioco e che, quando serve, sappia essere rassicurante.
Di Francesca Calligaro