Si muove felina in giacche oversize o avvolta in ampi cappotti doppiopetto. È una donna che non enfatizza le sue forme ma l’essenza di uno stile tra ambivalenza, doppi giochi e identità poliedriche tutte da vestire. Bella e maledetta, attraverso le linee maschili emana un’aura di sicurezza. Pulita e senza eccessi, non ha bisogno di etichette per presentarsi.
Un mondo sospeso tra maschile e femminile, tra le note eleganti dei classici blu e nero per le introspettive e le nuances pastello o accese per le più energetiche. Ampia libertà di scelta ma anche la possibilità di non farlo restando in una zona franca, senza l’obbligo delle definizioni. Una linea che si anima di ampi cappotti come quello con larghe tasche total look proposto da Giorgio Armani ( foto). Sotto, pantaloni e scarpe confermano il verde come colore dell’outifit; un colore che resta ambiguo, sfuggente, che permette di non schierarsi.
Quando si sceglie uno stile rigoroso e minimal, l’asso nella manica diventano gli accessori: lenti sfumate, cinture, orologi unisex, guanti di pelle o peluche, orecchini in swarovski, lunghe sciarpe e foulard si rivelano grandi protagonisti. A conferire eleganza agli outfit contribuiscono gli abbinamenti oro giallo/marrone e oro bianco/grigio. I capelli vengono raccolti in coppole o borsalini, da portare con ironia o assoluta serietà.
Questo permette di spostare l’attenzione sullo sguardo, dettaglio iper seducente, che viene quindi valorizzato con abbondante mascara e pelle perfetta, per un make-up sobrio. Tuttavia, quando occorre, si prediligono seducenti labbra rosso fuoco. Tra i colori più ricorrenti compaiono il grigio , il verde e i gialli mixati a verde acido, turchese e rosa, come a smussare la rigidità delle forme. Presenti anche il nero che resta lucido e rende sexy tagli poco romantici, e il fucsia.
Filo conduttore, tra le varie dicotomie e forme androgene, è la costante femminile che marcia su anfibi addolciti da curve o sui tacchi, stiletti, decolletè con cinturini. C’è, infatti, chi ha intravisto in questo look un urlo del woman power, che non ha bisogno di minidresses che risaltino le forme per trasmettere la sua identità. Tutt’altro: è una donna che porta i pantaloni e li sa anche portare bene. Quest’ambigua figura dura e carismatica può spaventare ma racchiude in sé una personalità maschile e femminile al tempo stesso, che strega ed incanta. Un gioco di opposti per trasmettere un messaggio , per darsi un tono, per mostrare le unghie, per sfidare e, ovviamente, per sedurre.
Un caso interessante è quello, per esempio, di un gruppo di giovani donne degli Emirati Arabi fanatiche di moda che sotto i loro burqua nascondono capi delle nuove collezioni di stilisti europei che risaltano tratti maschili ma soprattutto danno loro il carattere e la libertà d’espressione che il loro paese non concede. E’ come se scoprissero una nuova accezione dell’essere donna: di qui la moda come fenomeno sociale non indifferente.
È chiaro quindi come la femminilità si possa insinuare nell’asola della camicia, tra le righe di un completo gessato nel grigio o tweed e osa fino a fiocchi e cravattini come avrebbe fatto Coco Chanel. Tra i modelli maschili da cui prendere ispirazione, i più quotati sono il gangstar Johnny Depp e Robert Downey nei panni di Sherlock Holmes. Non mancano pailettes e colori lucidi ma i capi-chiave restano il blazer e il gilet. Da notare che è la praticità a contrassegnare il design dei capi, più in particolare delle maxi bags da giorno, rivisitazioni di doctor’s bag e grandi pochette noir per la sera.
Il lavoro dell’hairstyle si gioca invece su un carattere punk ed effetti brushing; le forme classiche sono alleggerite e re-inventate con frange in puro stile anni Venti. Sono i contrasti a dare forte identità al “look del doppio”: le fragranze iperfemminili e le lingerie total black, accostamenti di colori mimetici e anfibi a linee morbide, oppure pellicce con giacche da esercito totalmente abbottonate e zero scollature.
Mise di intransigente femminilità, seppur racchiusa in uno stile garconne, che si serve di capi sobri e confortevoli, facili da indossare ma che permette al tempo stesso di giocare con composizioni originali. Minimizzando, si potrebbe dire che si tratti di una donna che gioca a fare l’uomo. Ma basta guardarla per capire che non è così: determinata a vestire la sua eclettica personalità, questa donna fa sul serio.
di Federica Mappa