Il Guggenheim Museum di New York dal 4 novembre al 22 gennaio ospita “All”, la prima retrospettiva al completo dell’ artista Maurizio Cattelan. La luminosa spirale del museo, progettato da Wright negli anni 40, viene adornata dall’ intero percorso artistico di Cattelan.
Centoventotto opere che pendono dal soffitto, una moltitudine di soggetti da lui creati disposti in modo cronologico e ordinato. Riunire in un unico spazio tutte le opere è stato molto complicato per i “prestatori” delle versioni originali,sparse in tutto il mondo e ha dato molto lavoro alle trenta persone tra ingegneri e calcolatori di contrapposti che hanno curato l’allestimento tra cavi e corde collaudando su ogni opera il doppio del peso in modo da garantirne la massima sicurezza. L’ intera opera cade dall’ alto e lo spettatore con occhio attento sale e riscende questa particolarissima installazione ideata dall’artista con la curatrice e videodirettrice del museo, Nancy Spector. Ci troviamo dinnanzi ad un vero e proprio universo creativo, costituito di pura follia ed esasperazione, tormento e paradosso, cinismo e provocazione. La freddezza delle rappresentazioni intimorisce, ma allo stesso modo incuriosisce; la spietata crudeltà di alcuni elementi appare quasi grottesca, quasi diverte, ma sempre facendo riflettere. Un sarcasmo sottile, assolutamente pungente.
Le opere che l’ hanno reso noto sono sospese in aria, fluttuanti come se fossero messe insieme nel caos piu’ totale. Una messa in scena dall’impatto teatrale che ospita nella prima parte i suoi ‘’classici scherzi d’autore’’: il cavallo imbalsamato appeso, Hitler in ginocchio, lo scheletro enorme del gatto, Papa Giovanni Paolo II caduto, i bambini impiccati, il cane impagliato, il bambolotto con la faccia di Picasso, il bambino seduto sulla libreria, l’autoritratto appeso a una stampella, il suo doppio cadavere. Di alcune opere come il dito medio di “L.O.V.E.” esposto davanti alla Borsa di Milano poiché impossibili da trasferire ne sono state fate le riproduzioni. Il Guggenheim per la prima volta inaugura una Mobile App. scaricabile dal sito del museo. L’ applicazione ci consente di spiare dietro le quinte e di accedere a decine di video con artisti, curatori e galleristi. Tra questi il commento di John Waters all’ applicazione e quello di Nancy Spector alle opere. Ad accompagnare la mostra due libri, il primo “Autobiografia non autorizzata” firmata dal critico dell’arte Francesco Bonami e il secondo “Un salto nel vuoto. Una vita fuori dalle cornici”, il libro intervista che Cattelan ha concesso a Catherine Grenier. L’addio controverso e criticabile di un artista contemporaneo che richiama in sé elementi post-dadaisti e post-duchampiani. L’ addio di un uomo che ha saputo con il coraggio della sua espressività ostentata calamitare l’attenzione a livello nazionale e internazionale.
Zoe Polizzi