Una passerella che spiazza, stupisce, disarma e ancora smarrisce quella presentata da Alessandro Michele per la donna Gucci del prossimo Autunno/Inverno 2016-17.
A fare da sfondo alle creazioni una sequenza di paesaggi apocalittici, che si alternano a scene di mondi incontaminati e nuovi al ritmo di una musica decadente che contribuisce ad esaltarne l’atmosfera straniante.
Una fusione di stili che vede l’avvicendarsi di punk, rock, stile retrò anni ’50, disco anni ’80 con pellicce oversize in technicolor, e ancora broccati barocchi, stampe cinesi che allenano l’occhio all’imprevisto, quando a una gonna smeraldo spagnoleggiante si sussegue una Lolita steampunk giapponese.
Una sfilata che ribalta il concetto stesso di collezione e che libera da ogni vincolo le creazioni che come opere o creature hanno una propria essenza e si accostano senza mai fondersi.
Rizhomatic Scores, questo il titolo della sfilata che come rivela Michele si ispira alla filosofia di Gilles Deleuze e Felix Guattari, che del rizoma hanno fatto il simbolo delle loro teorie e speculazioni.
Due gli elementi grafici che compaiono frequentemente: il serpente e la pantera nera che ricorda (intenzionalmente) le Black Panthers e le passioni rivoluzionarie, mentre la street art si mescola alle stampe floreali di borse e accessori, con graffiti che compaiono su borse e giacche.
Ad illuminarci sulla decodifica dei codici proposti, sovrapposti e contrapposti è lo stesso direttore creativo: per Alessandro Michele è “Rinascimento” la parola chiave, una rinascita che permea le arti, le manifestazioni, gli stili e i movimenti che scorrono sulla passerella, e che accosta le perle alle bombolette spray avanzando al tempo di slogan che compaiono sul retro delle giacche come l’ermetico “Life is”.
di Serena Torrese