La Biennale Internazionale di Architettura promossa dalla Fondazione Barbara Cappochin è ospitata fino al 12 febbraio 2012 a Padova; le città del futuro sono in mostra a Palazzo della Ragione. L’headliner recita: Superurbano, rigenerazione urbana sostenibile. Diciannove storie di riqualificazioni e rinnovo urbano in chiave sostenibile raccontate e mostrate da celebri architetti che si sono impegnati per dar vita all’architettura del futuro: costruire città che non possono prescindere da un’economia efficiente basata sull’utilizzo di tecnologie verdi e sostenibili, territori che consentano la riformulazione e il consolidamento di una relazione uomo-natura equilibrata e spontanea ed, infine, edifici non solo tecnologici nelle sembianze, ma innovativi anche nella sostanza.
Tra le opere esposte-riprodotte spiccano Elm Park, complesso di edifici a uso pubblico e privato progettato per essere il “polmone verde” della capitale irlandese Dublino; High Line di New York, nata dalla trasformazione di una struttura industriale dismessa in un parco verde a dieci metri dal suolo, il Digital Water Pavilion di Saragozza in cui, grazie all’uso dell’acqua come elemento architettonico, è stato possibile creare un piacevole microclima eliminando l’uso dell’aria condizionata; il Piano di urbanistica sociale per la rivitalizzazione dei quartieri più degradati di Medellin, in Colombia; il Superkilen Master Plan di Copenaghen, che ha creato nel quartiere più multiculturale della Danimarca una piazza di 800 mq in cui gli elementi architettonici e i colori omaggiano le 60 nazionalità che qui vivono e lavorano. Queste opere dimostrano che rigenerare una città significa riportare l’uomo e la natura in cui vive al centro di tutte le riflessioni, usando l’architettura non per intervenire sugli aspetti estetici del paesaggio ma per
mettere in atto una trasformazione più profonda e radicale.
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Marta Falcon