Abu Dhabi è il più grande dei sette Emirati Arabi, nonché il più occidentale del Golfo Persico.
A causa della sua giovane età sembra non avere molta storia da raccontare, in realtà possiede un vissuto da scrivere, anzi da fotografare ogni giorno per la sua crescita a vista d’occhio: Abu Dhabi non si ferma mai.
Vista dall’alto di un aereo appare come un insieme di isole e canali in mezzo al deserto, ma dalla prospettiva stradale ci si dimentica di essere in mezzo al nulla. Data la sua vastità, per vedere tutta la città il punto ideale è l’Abu Dhabi International Marine Sports Club vicino al Marina Mall.
Il Medio Oriente è da tempo in corsa per la sua auto-realizzazione, che ha recentemente coinvolto anche il campo culturale grazie a grandi progetti di successo.
A 500 metri dalla costa di Abu Dhabi si trova Saadiyat Island, in arabo “Isola della felicità”, dove sorge il Cultural District, incubatore artistico degli Emirati Arabi. A popolarlo saranno diversi Musei che entro il 2020 daranno vita al nuovo polo di attrazione per l’arte internazionale. Sorgerà qui la più importante dimora di arte contemporanea: il Guggenheim Museum di Frank Gehry.
E avreste mai immaginato che il Louvre non fosse solo a Parigi? Ebbene sì, grazie a degli accordi di governo tra Francia e Abu Dhabi, millenni di arte, storia e cultura di tutto il mondo saranno racchiusi presso il Louvre Abu Dhabi, grazie alla maestosa opera di Jean Nouvel. Tale luogo rappresenterà il più grande centro culturale del Medio Oriente, rispecchiando così i valori che quest’istituzione rappresenta: scoperta, scambio e informazione.
Tadao Ando è invece l’artefice del Maritime Museum, in cui si potrà esplorare la storia della lunga relazione tra gli Emirati e il mare. L’elenco delle eccellenze internazionali non termina qui. Tutte le forme di Performance Art avranno il loro set nel Performing Art Center di Zaha Hadid. Salwa Zeidan Gallery è una delle tante gallerie di arte contemporanea ed è un buon punto di partenza alla scoperta della creatività di questa affascinante civiltà.
Infine, ma non ultimo, il World Trade Center, ad Hamdam Street nel cuore della città, ingloba il Central Market, dove l’unica griffe è il suo creatore Norman Foster, che pone in risalto la preziosità dell’artigianato locale.
L’interminabile serie di opere architettoniche costruite sulla sabbia suonerebbe quasi come un’antitesi se non fosse che l’Emiro si fregia dei grandi nomi delle Archistar internazionali. Così il clima avveniristico sta rendendo questa perla del deserto una vera e propria metropoli.
di Amelia Sbisà