Iittala, Loewe, Cattelan. Tre brand, tre dimensioni artistiche diverse, un unico obiettivo da declinare ognuno a proprio modo: unire tradizione e modernità, tecnica artigianale e nuovi standard creativi.
Il Salone del Mobile 2016, conclusosi ieri a Milano, si fa portatore di una ricerca di originalità che poggi sulle solide basi dell’esperienza.
Ed è esattamente la propria esperienza che Iittala decide di arricchire tramite una partnership con il mondo della moda. Per questa edizione del Salone, il marchio finlandese specializzato in complementi d’arredo e vetreria ha infatti sposato la maison giapponese Issey Miyake. Da 10 Corso Como è in mostra “Pause for Harmony”, collezione in cui confluiscono design di interni e prêt-á-porter. 30 pezzi in cui la geometria delle ceramiche e dei vasi in vetro soffiato diviene morbida grazie alle texture che ricordano plissettature e piegature tipiche delle stoffe di Miyake, mentre i colori tenui contribuiscono ad evocare la primavera, rinascita della natura, certo, ma forse anche rinnovata direzionalità artistica.
Altra casa di moda da tempo innamorata del design, Loewe, concretizza ulteriormente la sinergia fra sapienza artigiana e voglia di esplorare nuove strade creative. Nasce così la collezione “Marquetry in Leather”: un omaggio all’arredamento dipinto degli Omega Workhops e agli artisti e letterati del Bloosmbury Group, entrambi impegnati nell’abbattere la divisione fra belle arti e arti decorative nell’Inghilterra di inizio Novecento. Il direttore creativo Jonathan Anderson fa leva sulla rodata tecnica dell’intarsio e la utilizza per applicare frammenti di pelle su mobili in legno quasi centenari;.il risultato è un lancio nella contemporaneità, grazie anche a stampe e tessiture d’archivio divise fra colori primari dai rimandi pop e motivi che evocano l’arte figurativa giapponese.
Anche Cattelan Italia imposta le nuove creazioni nel segno di una continua progressione, ma pur sempre in equilibrio con la forza dell’esperienza. Il core business dell’azienda italiana, focalizzato su tavoli e sedie, si spinge verso nuovi lidi, implementando sempre più zona notte e living. Simboli di questa espansione, il letto Amadeus, che gioca con linee e angoli stondati come negli anni ’70, e il tavolo Gordon, il cui piano in legno massello ha lo spessore e l’irregolarità di bordi che invitano a toccare e afferrare. Forse proprio lo stesso invito che tutte le creazioni di questi maestri di design sembrano voler fare.
di Martina Faralli