Settembre è ormai alle porte, e questo ci ricorda che è il momento di tornare alla quotidianità e ad uno stile di vita maggiormente sincronizzato con quelli che sono gli impegni di lavoro e le esigenze personali di ogni giorno, che variano da persona a persona e da famiglia a famiglia.
L’autunno però non ci riporta solo nella routine, ma ci catapulta anche in un universo che ogni anno si modifica e rinnova, stimolando la fantasia ed alimentando i nostri sogni. Stiamo parlando del variegato panorama del Cinema, il quale possiede all’interno del suo firmamento stelle di vecchia data e stelle nascenti.
Questi imponenti astri, mostri sacri come Alain Delon, Steve McQueen, Sean Connery, Greta Garbo, Anna Magnani, Brigitte Bardot (detta comunemente BB), Audrey Hepburn, Marilyn Monroe, fino ad arrivare ai più recenti Daniel Craig, Ryan Gosling, Emma Stone ed Amy Adams, sono ormai parte integrante dell’immaginario collettivo in tutte le sue forme, e ci regalano attraverso i loro personaggi e le loro storie, emozioni e sensazioni forti, che da pochi minuti a qualche ora, rapiscono le nostre menti e i sensi, trasportandoci in una dimensione parallela, dove i sogni e desideri possono trasformarsi (almeno all’interno della nostra psiche) in realtà.
Pensando all’affascinante universo del Cinema, nella testa delle persone si creano curiosità ed aspettative. Chi di noi, infatti, non ha mai sognato ad occhi aperti di essere protagonista di un film? Magari un’affascinante Mata Hari (interpretata all’epoca dalla bellissima Rossella O’Hara) nascosta tra le dune del deserto, oppure un’impagabile spia inglese come James Bond, l’Agente 007 con la licenza di uccidere?
Nell’immaginario di ognuno di noi si presenta almeno una volta nella vita il desiderio di essere qualcun altro, di vestire i panni di un personaggio temerario, senza paura e senza debolezze, che ha la possibilità di muoversi nel suo ambiente come meglio crede e desidera.
Questo accade perché, mentre nella vita reale dobbiamo sottostare a schemi ben precisi e a regole che la società ci impone per poterne fare parte, nel mondo della fantasia e del cinema in particolare, possiamo finalmente liberarci dalle nostre limitazioni e difetti, per assumere per un breve periodo caratteristiche che vorremmo tanto avere ma che in realtà non possediamo (per limitazioni umane o di personalità), o non possiamo esprimere se non correndo il rischio di venire presi per matti.
Lo scopo del cinema, oltre ad essere di svago, possiede anche una finalità catartica e liberatoria rispetto a quelli che sono i nostri desideri e bisogni più profondi celati sotto le nostre viscere. Pensiamo ad esempio ai protagonisti indiscussi dei fumetti: i supereroi; sfido chiunque a negare di non avere mai immaginato di possedere i poteri di Superman o di Spiderman, piuttosto che dell’Uomo Invisibile, per poter trarre in salvo la nostra amata o il nostro partner, facendo così breccia nel loro cuore, o ancora per poter entrare in santa pace in luoghi proibiti e vietati alla gente comune. Insomma, essere un eroe per essere amati e desiderati, venire considerati “speciali”, stimati e apprezzati. Il Cinema quindi visto come un luogo di liberazione e di resurrezione ad una nuova vita, dove poter essere “chi” si vuole o “cosa” si vuole (vedi alla voce chimere e creature magiche immaginarie). La simbologia utilizzata nel film come grande metafora della vita umana, come messa in scena della realtà che però è plastica, duttile come un vaso di creta da modellare ma soprattutto senza limiti.
Ogni cosa all’interno di un film assume un significato particolare che è unico per l’osservatore, in quanto, al di là del significato esterno e visibile a tutti, vi è un vissuto emotivo della persona con una coloritura che è riferibile alla sua esperienza personale di vita. Così, in base a quelli che sono stati i propri avvenimenti esistenziali importanti, accadimenti imprevisti e desideri realizzati o meno, lo spettatore si centrerà su quello che è il protagonista indiscusso del film, non su una figura di sfondo.
Tra gli esponenti della psicologia del profondo che hanno trattato in modo approfondito i simboli, ricordiamo C.G.Jung, che sosteneva che il simbolo fosse portatore di un contenuto altrimenti non espresso. Il simbolo non è un qualcosa di già noto, bensì un’espressione “che è la migliore possibile in un determinato momento della vita di una persona o di un popolo”.
Un simbolo è vivo finché è pregno di significato, ma nel momento in cui lo ha dato alla luce, “cioè è stata trovata quell’espressione che formula la cosa ricercata, attesa o presentita ancora meglio del simbolo in uso sino a quel momento il simbolo muore, vale a dire che esso conserva ancora soltanto un valore storico”. Il simbolo vivo per il Maestro svizzero è intimamente collegato con qualche aspetto inconscio, a qualche cosa che sta cercando di emergere. “Il riuscire a cogliere almeno in parte questi contenuti nuovi – sottolinea Jung – dipende dall’atteggiamento della coscienza”.
Il vero simbolo è quindi per Jung sempre il frutto della cooperazione fra coscienza e inconscio. Il simbolo riesce tra queste polarità ad essere un “trasformatore di energia” che fornisce nuovo slancio vitale alla persona, concetto riportato nel libro Energetica psichica.
I simboli, strettamente correlati ai sogni, sono agganciati allo stesso modo al mondo delle icone del cinema, viste come simboli potenti e carismatici, fonte di ispirazione ed emulazione per la stragrande maggioranza delle persone.
Per farla breve, che siate donne o uomini, giovani o adulti, vi lascio con un interrogativo: “Se foste un personaggio nel film della vostra vita, chi pensate vorreste essere”? Se non ci avete ancora riflettuto, iniziate a creare la vostra unica, personale ed irripetibile sceneggiatura!
di Sabrina Burgoni